21.02.2005
I Ds, la Moratti e l'educazione fisica Continua l'intervento dei Ds relativamente alla riforma della scuola impostata dal ministro Letizia Moratti con particolare riferimento alla riduzione delle ore dedicate all'educazione fisica.
L'intervento che ospitiamo è di Anna Paola Concia – Responsabile Nazionale Sport DS, dell'On. Giovanni Lolli – Commissione Cultura e Sport Camera dei Deputati e di Fabrizio Botta – Responsabile Provinciale Sport DS Cuneo.
"La scure implacabile del Ministro Moratti sulla scuola italiana ha fatto un’altra vittima: l’educazione fisica. Nello schema presentato di riforma della scuola superiore, le ore di educazione fisica per gli alunni tra i 14 e i 19 vengono ridotte dalle misere e insufficienti due ore, addirittura ad una sola ora obbligatoria. Il resto della educazione fisica e sportiva gli alunni ‘potranno’ svolgerlo nel complicato e iniquo sistema delle ore ‘obbligatorie facoltative’ in cui dovranno scegliere tra tante opzioni.
Questa nuova proposta di riforma della scuola superiore è in linea con una tendenza del Ministro Moratti e di tutto il Governo, che al di là delle parole, sta marginalizzando sempre di più l’educazione motoria e sportiva nella scuola.
Mentre in tutta Europa è generalmente riconosciuto il fondamentale valore educativo dell’educazione fisica e sportiva per i giovani, il nostro paese, che tra l’altro è agli ultimi posti come quantità di ore di educazione motoria e sportiva nella scuola, in controtendenza rispetto agli altri stati riduce ulteriormente gli spazi educativi su questa materia.
Per noi, invece, un dato imprescindibile con il quale guardare la complessità dei processi educativi e formativi, è quello che non si può prescindere dal sapere motorio, dall’esperienza motoria, dall’intelligenza motoria per costruire un armonico sviluppo psicofisico di un fanciullo a partire dalla primissima infanzia. Accanto a questo è importantissimo affermare un nuovo modello sportivo per i giovani.
Questo nuovo modello sportivo, se da una parte non può non tenere conto della naturale evoluzione della società e quindi degli stili di vita, non può prescindere da un profondo ripensamento del rapporto che i giovani hanno con il proprio corpo e con l’esperienza motoria come esperienza di conoscenza, di relazione, di socializzazione con il mondo.
Per fare ciò è necessario rilanciare con forza il ruolo dell’educazione motoria e sportiva nella scuola. Lo sport, l’esperienza motoria, il movimento, sono CULTURA, fanno CULTURA. I contenuti della proposta educativa relativa alla attività motoria costruiscono una corretta CULTURA SPORTIVA nei giovani.
Una corretta cultura sportiva è purtroppo ciò che manca nel nostro paese, e le conseguenze di questa mancanza sono sotto gli occhi di tutti: l’avviamento precoce dei giovani all’agonismo, che si porta dietro la necessità della vittoria a tutti i costi, e la caduta fin troppo facile nei fenomeni di doping, molto diffusi tra i ragazzi. L’obesità e anoressia come conseguenza della mancanza di movimento e di rapporto con il proprio corpo. I fenomeni di violenza e di bullismo La mancanza di socialità , di cooperazione, di collaborazione tra i giovani.
La costruzione di una cultura sportiva non può che passare attraverso la scuola. E’ la scuola il luogo primario e deputato a svolgere questa funzione. E’ nella scuola che va recuperata questa dimensione, fino in fondo e a pieno titolo.
Per queste ragioni e perché crediamo che l’educazione motoria e sportiva sia un diritto di tutti gli alunni e le alunne a tutte le età , chiediamo al Ministro Moratti di ritirare la proposta in oggetto e di ascoltare le ragioni di tutte quelle migliaia di insegnati di educazione fisica e di tutto il mondo sportivo che unanimemente e con forza le chiede di recedere da questa decisione.
Welfare Italia
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