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L'uomo delle promesse
22.02.2005
Si è già rotta l’autostrada del premier
A dicembre il taglio del nastro. Ora la Palermo-Messina è chiusa: «Cedimento dell’asfalto».

Chissà se (e quando) ci sarà un'altra inaugurazione della Palermo - Messina: l'autostrada più inaugurata d'Italia. Ché se nel 2004 la spensierata combriccola che governa il Paese s'è riuscita a inventare ben tre inaugurazioni (giugno, novembre e dicembre) con taglio di nastro e gran codazzo di ministri e assessori e portaborse, adesso che l'autostrada è già chiusa da alcuni giorni con l'asfalto divelto e gli impianti di sicurezza (colonnine di Sos, soccorso nelle gallerie) affidati a un gruppo elettrogeno come nelle vecchie case di campagna, il motivo per l'ennesima, trionfale inaugurazione è servito su un piatto d'argento. E senza nemmeno dover aspettare l'apertura della corsia di ritorno (da Messina a Palermo), come previsto dalla premiata ditta Lunardi & C. per la prossima primavera.
Silvio arrivò dal cielo. Eh già, perché il 21 dicembre scorso, per l'ultima inaugurazione programmata nell'anno di grazia 2004, era calato dal cielo in elicottero direttamente Silvio Berlusconi che atterrava al centro della Palermo - Messina fra gonfaloni, brindisi e bandiere al vento. Trentasei anni dopo la posa della prima pietra, il premier e il suo Governo rivendicavano il merito di far trovare sotto l'albero ai siciliani un regalo per farli correre felici da Palermo a Messina. E se ne vantavano a gran voce, col viceministro Miccichè che fece addirittura affiggere cartelli un po' per tutta la Trinacria con su scritto: «Autostrada Palermo - Messina, una scommessa vinta». Una scommessa solo per andar via dalla Sicilia però, perché la A 20 nasceva zoppa: da Palermo a Messina ma non viceversa. Forse per l'apertura della corsia in direzione Palermo si voleva lasciare il tempo per un'altra inaugurazione...
Da un'opera infinita che ha vissuto lunghi periodi d'interruzione dei lavori a causa ora di contenziosi ora di fallimenti e il cui costo è pari a 723 milioni di euro (soldi pubblici) nasce così la prima autostrada al mondo a senso unico: centottantadue chilometri con 16 gallerie che misurano complessivamente circa 18 chilometri e 14 viadotti per poter viaggiare «sospesi» per 7 chilometri. E pazienza se ancora non ci sono i caselli, all'inizio si viaggerà gratis, poi magari inaugureranno anche quelli.
La via crucis. Ma invece non sono passati nemmeno due mesi che la Palermo - Messina anziché andare avanti si ferma. Si chiude. Si ricomincia. A metà della settimana scorsa infatti cede l'asfalto nel tratto Castelbuono-Tusa (proprio dalle parti dell'inaugurazione in pompa magna di Berlusconi) e la Palermo - Messina chiude. Per 13 chilometri ricomincia la via crucis lunga la stretta e pericolosa statale 113. E nei due sensi di marcia, perché questo tratto, come abbiamo già detto, in direzione Palermo non è stato ancora inaugurato. Ma è stata una chiusura in qualche modo annunciata e lo sapevano tutti. Il giorno stesso dell'inaugurazione tecnici e operai ammettevano: «Alcuni tratti sono insicuri, l'asfalto è stato messo sul fondo bagnato e la sua stabilità perciò è compromessa. Fra qualche mese bisognerà rifare il manto stradale». E ancora: «Il fatto è che per consegnare i lavori nel giorno programmato per l'inaugurazione - è il racconto di un operaio a dicembre scorso - abbiamo dovuto lavorare in condizioni estreme, anche di notta e sotto un'incessante pioggia che ha reso il fondo stradale simile a una fanghiglia, sulla quale poi è stato calato l'asfalto caldo».
Ma la chiusura dell'autostrada dei giorni scorsi arriva dopo due mesi di emergenze continue, con svincoli chiusi a turno per continuare a sbancare a destra e a manca e un'irritante apertura a singhiozzo nel singhiozzo. E se il mese scorso era stata la Polstrada a denunciare i gravi pericoli che incombono sulla Pa-Ms ora è il turno di Legambiente, che accusa: «L'autostrada più inaugurata d'Italia ancora oggi non è in grado di funzionare completamente»... fino alla prossima inaugurazione ovviamente.

Alessio Gervasi da www.unita.it

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