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Il bel Paese sogna famiglie con 2 figli..
26.02.2005
IL BELPAESE SOGNA FAMIGLIE CON 2 FIGLI. PER DONATI SI AL PACS
Pierpaolo Donati, direttore dell\' Osservatorio nazionale sulla famiglia: \"Penso ai patti civili di solidarietà, ma questi non possono essere confusi con la famiglia, sono strutture diverse\"
Secondo l\'indagine del Welfare l\'ideale si infrange però sulle difficoltà economiche Roma. L\'ideale di famiglia? Resta quello composto dalla coppia e da due figli. A questo modello dicono di aspirare gli italiani che, tuttavia, non lo realizzano per questioni economiche. Altri forme di famiglia? Non esistono, le distinzioni sono solo nominali. La vera discriminante è: matrimonio sì, matrimonio no. Questo il contesto in cui si muove l\'attuale famiglia italiana per Pierpaolo Donati, direttore scientifico dell\' Osservatorio nazionale sulla famiglia del ministero del welfare, che alla Conferenza internazionale sulla famiglia, ha illustrato una serie di dati in materia raccolti al termine di un lavoro di ricerca. Per la famiglia italiana non si prevede un futuro rivoluzionario: si stima una maggiore frammentazione, un numero più alto di figli fuori dal matrimonio (ora sono il 10 per cento) e più famiglie di fatto, una minore propensione alla convivenza con conseguente crescita di instabilità. Donati ha negato che esistano nuove forme di famiglia. \"Aumentano i single? Il 70 per cento sono vedove, quindi non è un nuovo tipo di famiglia. Aumentano i nuclei con un solo genitore? Non è un nuovo tipo di famiglia. La famiglia ricostruita? Si rifà allo stesso modello ed anche questa non è una nuovo tipo di famiglia\". L\'unica vera discriminante riguarda la celebrazione o meno del matrimonio. Le coppie di fatto - ha precisato l\'esperto - sono stimate nel 3-4 per cento del totale. \"È ovvio che qualche forma di tutela per il componente più debole dovrà essere prevista. Penso ai patti civili di solidarietà, ma questi non possono essere confusi con la famiglia, sono strutture diverse\". Infine, le coppie gay, \"che non saranno mai statisticamente rilevanti. Fra 20-30 anni saranno l\'1 per cento\". Per Donati, la struttura della famiglia non è destinata a cambiare sostanzialmente: \"La coppia con due figli resta il modello di riferimento per gli italiani. Quasi tutti affermano di volere due figli, poi magari non li fanno per motivi economici ma l\'ideale non muta, è sempre lo stesso\". Il vero problema dell\'Italia è la denatalità che in futuro vorrà dire impoverimento delle reti di aiuto fra generazioni: \"Si fanno meno figli anche perchè si salta una generazione ogni due per via della permanenza a casa\". In Italia ci sono circa 22 milioni di famiglie; in media ognuna ha 2,6 componenti. Le coppie con figli restano la quota più rilevante (hanno perso 6,6 punti percentuali in 6 anni, dal 1990 al 2001 passando dal 50,9 per cento al 44,3); le persone sole sono il 24,5 per cento (erano il 20 nel 1990); le coppie senza figli sono il il 19,1 per cento (erano il 18,8). Per sintetizzare: nel 2001 quasi una persona su 10 viveva da sola, il 63 per cento in coppia con figli, il 16 per cento con un partner ma senza figli, l\'8 per cento si ritrovava in famiglie monogenitore, il 4 per cento vive in altri tipi di famiglia. La ricerca ha rilevato anche l\'attività delle banche del tempo (forma associativa di scambi di tempo). Ne sono state censite 240 (72 solo in Lombardia). Per la famiglia prevale lo scambio di tempo per la cura dei bambini, l\'assistenza agli anziani o l\'aiuto domiciliare. Alla conferenza, il sottosegretario al welfare, Grazia Sestini, ha affermato che \"la nuova frontiera delle politiche familiari sono le politiche fiscali. La recente riforma fiscale, seppure con limiti, introduce un concetto diverso dal passato perchè pone attenzione alle deduzioni familiari. Mi auguro che il fisco vada avanti con step più incisivi anche perchè i dati delle indagini sulla famiglia suggeriscono di andare avanti proprio con la riforma fiscale\".

(Giornale di Vicenza, Il del 25/02/2005)
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