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Pechino: nuovi fondi per le minoranze etniche
2.03.2005

Pechino promette nuovi fondi per le minoranze etniche

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Il governo centrale cinese si è impegnato a stanziare più fondi a favore delle minoranze etniche ed a mantenere il loro attuale sistema di auto governo. L’impegno è stato preso nel primo libro bianco sulla questione etnica, reso pubblico ieri.

La Cina ha 55 minoranze etniche suddivise in 155 unità amministrative autonome, che rappresentano l' 8,4 % della popolazione, e che sono dislocate nel 64 % del territorio totale del Paese. Di queste unità, ben 141 sono state dichiarate “regioni impoverite”.

Wu Shimin, vice ministro della Commissione di Stato sugli affari etnici, ha detto che le cause dell’impoverimento delle regioni etniche sono la geografia sfavorevole e la storia del Paese, che hanno penalizzato le zone in maniera considerevole, insieme ad una mancanza di interesse economico da parte di investitori stranieri.

Wu ha poi aggiunto che le relazioni fra cinesi e minoranze sono state sempre buone, nonostante alcuni scontri definiti “minori”. I conflitti scatenati dalle etnie hanno sempre avuto una causa economica, perché le minoranze chiedono al governo un impegno maggiore per migliorare la loro situazione.

Per Wu, le idee secessioniste sono derivate dalla guerra dell’oppio nel 19° secolo. “Il separatismo è strettamente collegato con l’imperialismo, ed è supportato qui in Cina dalle potenze straniere”.

Per quanto riguarda il Tibet, “il governo ha attuato una politica chiara e consistente. Quando il Dalai Lama smetterà di promuovere l’indipendenza del Tibet, ed accetterà che Tibet e Taiwan sono solo regioni cinesi, le porte per i negoziati saranno aperte”.

L'esponente governativo non ha voluto però commentare le relazioni fra la legge anti-secessione, che molto probabilmente verrà approvata durante l’Assemblea nazionale del Popolo, e le minoranze etniche. Inoltre, non ha voluto dare una risposta diretta rispetto alla problematica relativa ai 30/40 mila abitanti di Macao, che discendono dai portoghesi, e la loro considerazione come nuova minoranza. L’unica cosa che ha aggiunto è stata: “Tutte le nazionalità sono uguali davanti alla legge”.

Dal 2000 Pechino ha iniziato un rafforzamento economico di queste regioni, nell’ottica di risanare tutta la parte ovest della Cina, nella quale si trovano queste popolazioni. Qui vivono le 630 mila persone, provenienti da 22 etnie diverse, considerate le più povere in assoluto. Il governo ha stanziato 850 miliardi di yuan per iniziare 60 grandi opere nella zona, ma ne ha investiti per ora solo 264 milioni, per progetti relativi alle infrastrutture, agricoltura, educazione, cultura e ambiente.

fonte: http://www.asianews.it/
gcst

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