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Montezemolo, agire i fretta.
6.03.2005

Montezemolo: Agire in fretta
Sul pacchetto per il rilancio della competitività è accettabile un ritardo solo “di qualche ora, anzi, di qualche minuto”, perchè agire è “urgentissimo” Molte delle priorità segnalate da Confindustria sono comunque state accolte dal Governo, per cui gli industriali sono “soddisfatti. E’ quanto afferma ieri Luca Cordero di Montezemolo.
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“L'Italia, rispetto all'Europa, che già non sta correndo, si pone come fanalino di coda per quasi tutti i parametri” relativi alla competitività economica, avverte Montezemolo. Che precisa: “se l'Italia ha perso competitività non è colpa del sindacato o del governo di turno, ma di una non sufficiente propensione agli investimenti e all'innovazione nel mondo imprenditoriale”. Anche gli imprenditori, ammesso, hanno la propria "responsabilità" per la situazione in cui si trova il Paese. Montezemolo parlando del provvedimento sul rilancio della competitività allo studio del Governo, premette che lo potrà giudicare in modo approfondito solo quando avrà la possibilità di conoscerlo nei dettagli, ma sottolinea la propria “soddisfazione” per il fatto che “molte delle nostre priorità sono state accolte dal Governo”.
Il presidente della Fiat ricorda poi i cinque punti chiave elaborati da Confindustria per dare una concreta attuazione alla strategia di Lisbona: aumentare la concorrenza, di lavorare sulle infrastrutture, di diminuire la burocrazia, di aiutare la crescita del Mezzogiorno e di aumentare gli investimenti in ricerca ed innovazione. intanto, il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi annuncia ieri che l'incontro con le parti sociali sui temi del lavoro e della protezione attiva dei disoccupati “è stato molto costruttivo". Sacconi rilevan che “nel complesso tutti hanno apprezzato l'incremento dell'indennita' di disoccupazione anche se legittimamente alcuni hanno auspicato una misura ancor superiore dell'incremento”. A giudizio di Sacconi “è stata anche condivisa l'estensione degli ammortizzatori sociali ai lavoratori dell'artigianato e, in deroga alle regole attuali, ai settori e ai territori piu' colpiti dalle trasformazioni in corso. Ora dobbiamo rispettare i tempi per il varo del decreto legge e del connesso disegno di legge entro venerdì”.
I sindacati da parte loro si oppongono ad una riforma degli ammortizzatori sociali per decreto. Per Cgil, Cisl e Uil “un tema così delicato non puo' essere oggetto di una semplice 'consultazione' ma necessita di tempi più lunghi di discussione”. E’ la Cgil ad usare i toni più netti. “Un decreto è giustificabile solo per quel che riguarda l'indennità di disoccupazione e il rifinanziamento della Cig che passa da 310 a 460 milioni. Tutto il resto non ha requisiti di necesità e urgenza'', spiega Fulvio Fammoni, segretario confederale al termine dell'incontro a Palazzo Chigi. E la stessa indennita' di disoccupazione, che passerebbe dal 40 al 50 per cento ma su cinque anni, sarebbe addirittura “peggiorativa” delle norme vigenti. “Un miglioramento effettivo ci sarebbe solo nel primo anno. Poi le condizioni peggiorerebbero”.
Critiche anche al rifinanziamento della Cig: l'incremento di risorse di 150 milioni coprirebbe non solo il 2005 ma anche il 2006.
Ancora un “no” sugli incentivi all'occupazione da assegnare “solo ai lavori a tempo indeterminato” . “Le scelte del governo dimostrano - conclude Fammoni- che i lavoratori in aziende in difficoltà sono solo un peso e i problemi li deve risolvere il lavoratore”.
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