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Donne, noi vogliamo contare.
9.03.2005

"Ci sono donne da contare e donne che vogliano contare. Noi siamo queste donne"
Dichiarazione di Silvia Costa nel corso dell’iniziativa delle candidate della Lista Uniti per l’Ulivo al cinema Capranichetta di Roma.
“Sessant’anni fa, il 1° febbraio 1945 le donne in Italia votavano per la prima volta. Per onorare oggi quel giorno faccio appello alle donne perché votino e non sprechino il loro voto. Un voto che, per la Regione Lazio, il 3 e 4 aprile prossimi, quando si andrà alle urne, significa promuovere un federalismo della solidarietà e dell’uguaglianza, contro i pericoli di un’Italia divisa tra regioni ricche e regioni povere.
Il nostro Paese sta vivendo un momento istituzionale grave, ed i continui attacchi ai capisaldi della nostra Costituzione d a parte del Governo Berlusconi, ci obbligano tutti e tutte a tenere alta la difesa della nostra storia e della nostra Repubblica. Ecco perché, oggi, davanti a voi tutte, propongo che i cinque capoluoghi della regione Lazio dedichino ognuno una loro piazza le Costituenti italiane, due delle quali ancora in vita, a cui voglio rivolgere a nome di tutte le donne di questo Paese un caloroso saluto.
L’attuale Presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, nonostante le brillanti operazioni di maquillage di liste elettorali truccate di rosa, purtroppo lo conosciamo bene. Io voglio ribadire ancora una cosa: chi si permette di offendere le donne non può andare da nessuna parte.
Questo è un appello che io rivolgo anche alle donne della destra, che non accettino il ricatto maschile di colorare di rosa le liste solo per immagine, come fa Storace e come fa Berlusconi.
Ci sono donne da contare e donne che vogliano contare. Noi siamo queste donne. Non ci accontentiamo di chi ci dà, o peggio ancora, ci concede spazi di visibilità, vogliamo dare spazio alla nostra visione. Nella lista Uniti per l’Ulivo ci sono donne che possono vantare ruoli e competenze significative sia nella società civile che nelle istituzioni.
Le donne del Lazio sono troppo intelligenti per non sentirsi offese piuttosto da questi cinque anni di governo del centro destra in cui anche fare una mammografia in una struttura pubblica diventa un’impresa a meno che non si abbiano le condizioni economiche per pagarsela nella sanità privata. Ci sono tre punti, irrinunciabili, che faranno del Lazio una vera regione di cittadini e cittadine, e sono i punti su cui mi impegno come capolista di Uniti per l’Ulivo.
Primo: un welfare solidale e inclusivo, a questo proposito propongo l’istituzione di un fondo sociale regionale a sostegno degli interventi degli Enti locali, con particolare attenzione alle fasce deboli, in collaborazione con il volontariato e il terzo settore. Secondo: una nuova sanità orientata alla promozione e alla prevenzione della salute, con investimenti maggiori per le cure primarie, ripotenziando il ruolo dei medici di famiglia e razionalizzando il sistema ospedaliero regionale, riequilibrando il rapporto tra personale medico e sanitario e nuovi direttori generali. Terzo: una politica per la formazione e la cultura che contrasti gli effetti nefasti della riforma Moratti e ridia peso alla specificità dell’istruzione tecnica, sviluppi i centri di orientamento, adegui tecnologicamente le strutture scolastiche con maggiori risorse anche per la formazione del corpo docente”.

Agnese Ambrosi, Redazione Margherita di Roma

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