10.03.2005
Crisi alloggi, 300mila firme a Ciampi Un fondo nazionale da un miliardo di euro per lo sviluppo dell'edilizia sociale in affitto; la modifica della legge sulle locazioni per abolire i contratti liberi; l'introduzione di incentivi fiscali, a cominciare dall'Ici, per il rilancio del mercato delle locazioni.
Questi i punti principali della petizione popolare inoltrata al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. La petizione, sottoscritta con trecentomila firme, è stata consegnata venerdì scorso al Quirinale da una delegazione unitaria dei sindacati confederali e dei sindacali degli inquilini (Sunia, Sicet e Uniat).
I sindacati spiegano di aver voluto sottolineare al presidente Ciampi, "la totale assenza di risposte adeguate, in termini legislativi e operativi, da parte delle autorità competenti, a cominciare dal governo nazionale e dalle Regioni, allo stato di disagio abitativo che investe un numero sempre crescente di famiglie, di anziani, di lavoratori, di giovani".
Con la petizione - che ha come primi firmatari i segretari generali di Cgil, Cisl e UIL, Epifani, Pezzotta e Angeletti, e che ha avuto l'adesione dei sindaci di grandi città , del presidente di Federcasa-Aniacap e di numerosi esponenti delle forze politiche, dell'associazionismo e della società civile - "si vuole dare voce ad un'ampia platea sociale che guarda alla casa non tanto come bene rifugio o d'investimento quanto come bene d'uso".
Le organizzazioni sindacali sottolineano che "i costi dell'abitare incidono pesantemente nella scala dei consumi delle famiglie e determinano problemi economici che travalicano il limite del costo della casa per divenire ragione di crisi per la crescita del Paese". Il rilancio del mercato delle abitazioni in affitto è "un'esigenza prioritaria" per rispondere alle problematiche della mobilità del lavoro e rappresenta una condizione necessaria per la stessa crescita e competitività del Paese.
Cgil, Cisl, Uil, e Sunia, Sicet e Uniat proseguiranno, con iniziative a livello di regioni, di grandi città e nazionale, nell'impegno per ottenere soluzioni ai punti centrali e qualificanti della petizione.
Ecco i principali: - la creazione di un fondo nazionale, dotato di un miliardo di euro all'anno, per lo sviluppo dell'edilizia sociale in affitto; il rifinanziamento della legge 21/01 sul disagio abitativo; - la modifica della 431/98 per portare l'intero settore della locazione al "canale contrattato"; - l'aumento del Fondo sociale per l'affitto, portandolo ad almeno 500 milioni di euro; - investimenti per i piani di recupero e di riqualificazione urbana, dando continuità all'esperienza dei "contratti di quartiere"; - risorse pubbliche per la "qualità " delle abitazioni, assumendo a riferimento il contributo che l'ecoedilizia può dare all'efficienza energetica, alla salute, alla sicurezza, al risparmio di risorse naturali; - l'utilizzazione di incentivi e disincentivi fiscali, a cominciare dall'Ici, per agevolare il rilancio del mercato delle locazioni; - la tutela dei conduttori degli immobili residenziali pubblici sottoposti a vendita tramite cartolarizzazione, garantendo soprattutto la permanenza in affitto degli anziani e delle famiglie a basso reddito; - regolamentare le procedure di sfratto attraverso una programmazione che preveda anche periodi di blocco ragionato, tenendo conto delle concrete possibilità delle famiglie sfrattate di trovare un nuovo alloggio.
gcst
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