10.03.2005
Non c'è pane sulla tavola italiana Crollo nei consumi: -25% nel 2004. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti. Le cause: sempre più pasti fuori casa e il falso luogo comune che la michetta faccia ingrassare Il pane abbandona la tavola degli italiani. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti: "Si è ridotto di un quarto (-25%) il consumo domestico di pane nelle famiglie italiane che nel 2004 ne hanno acquistato poco più di un milione di tonnellate rispetto a quasi un milione e quattrocentomila tonnellate del 2000".
LA RICERCA La ricerca evidenzia, nel contempo, un crescente interesse dei consumatori per i pani tradizionali legati al territorio che acquisiscono crescenti riconoscimenti a livello nazionale e comunitario.
"Nel 2004 - precisa la Coldiretti - sono oltre cento i pani tipici censiti dalle regioni e inseriti dal Ministero delle Politiche Agricole nell'Albo dei prodotti agroalimentari tradizionali (dal Pane di Laterza a quello di Lariano, dal pane di Altopascio a quello di Struttura) mentre l'Unione Europea ha già concesso il riconoscimento alla coppia ferrarese Igp, al pane casereccio di Genzano Igp e al pane di Altamura Dop e sta per arrivare quello per il pane di Matera Igp con molte altre specialità in attesa.
SALVATAGGIO BIPARTISAN E per valorizzare il pane fresco italiano in Parlamento - continua la Coldiretti - sono state addirittura unificate sei proposte di legge in un testo bipartisan che si pone l'obiettivo di identificarlo tutelando sia un patrimonio di tradizioni produttive legate alla cucina mediterranea sia gli stessi consumatori, rassicurati circa la genuinità e il rispetto di particolari tecniche artigianali".
Una necessità che deve essere accompagnata con l'obbligo di indicare la provenienza del grano impiegato per produrre la farina destinata alla panificazione, al fine di assicurare l'origine nazionale del prodotto.
Per quanto riguarda i prodotti base della dieta mediterranea, l'analisi effettuata sui dati Ismea-AcNielsen evidenzia anche la sostanziale invarianza nel corso del quinquennio nei consumi di pasta che rimangono stabili mentre per i prodotti destinati alla prima colazione emerge una forte crescita dei cereali (+10,5%).
"Nel primi piatti si registra - precisa la Coldiretti - la netta prevalenza della pasta di semola normale che rappresenta circa l'81% dei consumi totali di pasta, ma cresce in modo esponenziale l'acquisto di primi piatti surgelati che fa segnare un aumento del 540% dal 2000 ad oggi.
Tra le cause principali della diminuzione di pane sulle tavole italiane: l'abitudine sempre più diffusa del pranzo fuori casa. Per motivi di lavoro, perché la vita è sempre più di corsa: e allora, a mezzodì, non c'è niente che batta un panino o un'insalatona al bar. Al massimo, si tira fuori un prodotto surgelato dal frezer e via...
LE CAUSE E infatti la spesa per i consumi dei piatti alimentari è aumentata del 540%. Anche quella dei pasti fuori casa è cresciuta, dal 1988 a oggi, dal 24,9% al 30,9% del totale, con oltre 11 milioni di persone che ogni giorno pranzano al di fuori delle pareti domestiche, per un giro d'affari totale di 46 miliardi l'anno. Di questi, 6 miliardi sono della ristorazione collettiva (mense aziendali, ospedaliere e scolastiche) e 40 miliardi di quella commerciale, di cui il 65% dei ristoranti e il 35% dei bar. Quanto a numero dei pasti, sono 6 miliardi quelli consumati fuori, di cui 2,3 miliardi nelle mense e 3,7 miliardi in ristoranti, bar e pizzerie.
Ma vanno anche considerate "le credenze", nate da tanto diffusi quanto errati luoghi comuni (per lo più tra le donne, attente più dei maschi alla linea) per i quali il pane fa ingrassare. Niente di più falso, invece. Basti pensare che i nutrizionisti, speso in disaccordo sui valori delle diete, concordano tutti su un punto: una michetta al giorno non va vietata, anzi consigliata. E, soprattutto, non va sostituita con la "mitica" insalata. Le signore pare infatti dimentichino, stando a quanto dicono i dietologi, che l'insalata - di per sé ottima per un corretto regime alimentare - guadagna in calorie, superando quella di un panino, a causa del condimento.
gcst
|