22.03.2005
Brancati e Borgese, il fascismo, l'antifascismo e due maestri per la risentita moralità di Sciascia di Sarah Zappulla MuscarÃ
Condizione ideale per un proficuo confronto fra grandi scrittori, secondo Jean Guitton, sarebbe quella di trovarne due, «due spiriti eletti», quasi contemporanei, che usino lo stesso linguaggio. Tanto simili da sembrare talora sovrapponibili, tanto diversi da poterli contrapporre. Sarebbe bene, inoltre, che si siano conosciuti o che almeno uno di loro abbia avuto o sembri aver avuto una qualche influenza sull'altro. Se questi, poi, abbia reagito contro il suo maestro ci troveremmo nella condizione più favorevole. E se per caso il discepolo abbia creduto bene introdurci nella sua storia, tale testimonianza sarebbe un documento prezioso per comprendere il modo e i limiti di quell'influenza. Giuseppe Antonio Borgese e Vitaliano Brancati sembrano soddisfare, almeno in parte, le condizioni avanzate dallo studioso francese. Entrambi siciliani, di Polizzi Generosa l'uno, di Pachino l'altro. Entrambi eredi di quell'aristocrazia di autori siciliani che, muovendo da una medesima illustre matrice, sono approdati a traguardi differenti. Entrambi della generazione di quanti hanno lasciato l'isola in cerca di affermazione custodendone gli umori. «Io nacqui su una vetta di monte che s'affaccia da ogni lato a guardare la valle, altri monti, uno specchio di mare. (…) Io nacqui la notte di San Martino, che ha tante stelle filanti quanto quelle di San Lorenzo. Mio padre uscì sul balcone, e in quei messaggi di luce lesse un presagio, un destino», racconta Borgese. E Brancati: «Nei miei ricordi siciliani, la cosa che più si isola dalle altre, sebbene mi sia apparsa sempre mischiata alle altre, e addirittura come un aspetto di esse, è la luce. Questa potenza del cielo d'agosto, e anche, forse meglio, di gennaio, mi soggioga la memoria».
Mercoledì 23 marzo, alle ore 17, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, avrà luogo l’inaugurazione della Mostra "Dalla Sicilia all’Europa: l’Italia di Brancati", curata da Annamaria Andreoli, il cui comitato scientifico è composto da Orio Caldiron, Giulio Ferroni, Antonio De Benedetti, Marco Dondero, Turi Vasile, Sarah Zappulla Muscarà , Enzo Zappulla. [...]
Leggete l'articolo su: http://www.lasicilia.it/giornale/2003/terza_pagina/cs01/a05.htm
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