Welfare Italia :: Cronaca :: Nascite. Italia penultima in classifica Invia ad un amico Statistiche FAQ
19 Maggio 2024 Dom                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Nascite. Italia penultima in classifica
22.03.2005

Nascite, l'Italia penultima in classifica
Il Pensiero Scientifico Editore
Il numero di nascite in Italia è in leggera crescita, ma si conferma tra i più bassi del mondo, superiore solo alla Spagna. Il dato è contenuto nel volume “Nascere e crescere in Italia” a cura di Maurizio Bonati e Rita Campi, appena pubblicato per i tipi de Il Pensiero Scientifico Editore.
Nel 2001 i neonati in Italia sono stati 531.880, contro, ad esempio, i 528.103 del 1996: ciò indica che il numero delle nascite si sta stabilizzando dopo un periodo storico caratterizzato da una costante diminuzione. Tuttavia, con un numero medio di figli per donna di 1,2 il livello di fecondità in Italia rimane tra i più bassi in Europa (media 1,4) e nel mondo (media 2,8). Solo la Spagna ha una media inferiore (1,1), mentre all’estremo opposto c’è l’Irlanda con una media quasi doppia (2,0). A livello regionale gli estremi sono rappresentati dalla Campania (1,47 figli per donna) e da Liguria e Sardegna (1,03). I nati vivi da almeno un genitore straniero sono il 5 per cento del totale: un fenomeno dovuto all’immigrazione di cittadini stranieri giovani.

“Tocchiamo con mano grazie a questi dati i numeri di un’Italia di ‘culle vuote’, con pochi giovani”, commenta Giancarlo Biasini del Centro per la Salute del Bambino di Cesena. “Siamo il Paese più vecchio della UE-15. Il rischio che si corre è paradossale: dal momento che le regioni più ricche hanno un tasso di natalità meno elevato, la crescita economica delle regioni italiane meno fortunate (Puglia, Campania, Sicilia) potrebbe comportare un adeguamento dell’indice di natalità a quello delle più fortunate, con un’ulteriore caduta dell’indice di fertilità nazionale che è attualmente il più basso del mondo. La caduta delle disuguaglianze, se non governata, può anche procurare qualche sorpresa. L’elevato indice di vecchiaia determina problemi di welfare e di pensioni che si tenta di risolvere in maniera dilettantistica e talora buffonesca: i 1000 euro al figlio ‘secondo o ulteriore’ concessi per un anno”.

Fonte: Bonati M, Campi R. Nascere e crescere in Italia. Il Pensiero Scientifico Editore, 2005, Euro 15.

Welfare Italia
Hits: 1800
Cronaca >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti