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Berlusconi ha gettato la maschera. di Antonio Di Pietro |
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28.05.2003
Illustre Direttore di Welfare, dopo due anni di disinformazione e di false promesse, il governo Berlusconi alla fine ha calato la maschera, mostrando chiaramente a tutti i cittadini italiani quali siano i veri obiettivi ed i veri interessi primari che lo muovono. Altro che riforme per rinnovare il Paese, altro che una migliore giustizia per tutti gli italiani. La legge sulle rogatorie internazionali, la legge sul falso in bilancio, la legge Cirami, sono stati tutti tasselli dell’unico vero progetto che questo governo ha dal primo giorno coltivato in materia di giustizia, ovvero il pervicace tentativo di garantire al Presidente del Consiglio l’impunità dai reati dei quali è accusato. Fin dal primo momento ci siamo opposti a questa gestione utilitaristica e personalistica del governo del paese, non degna di un grande Stato democratico qual è il nostro, e fin dal primo momento siamo stati pronti ad avviare una grande campagna referendaria per ottenere l’abrogazione di queste leggi vergogna. Fino ad ora non ve ne è stata la necessità , in quanto, come si dice, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, e così tutte le leggi approvate dalla maggioranza berlusconiana in Parlamento si sono rivelate inutili o inefficaci. Oggi però siamo giunti alla resa dei conti, in quanto il Grande Imputato non ha più tempo per altri cavilli o sotterfugi ed ha bisogno di sbarazzarsi, una volta per tutte, dei processi che lo riguardano. Nelle prossime settimane il Parlamento approverà il cosiddetto Lodo Maccanico, che prevede la sospensione dei procedimenti penali a carico delle più alte autorità dello Stato e poi ……. la reintroduzione dell’immunità parlamentare è già dietro l’angolo. Per chi come noi crede profondamente nei valori costituzionali ed in particolare nel principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge si tratta di un’iniziativa legislativa inaccettabile, che introduce profili di impunità e di privilegio che costituiscono un grave arretramento culturale ed un impoverimento della democrazia nel nostro paese. Non vi saranno mai buon governo e buona amministrazione fino a quando non prevarrà il principio che l’etica è un valore fondante del vivere comune; fino a quando non si comprenderà che se un Presidente del Consiglio è indagato per gravi reati contro lo Stato la cosa migliore per i cittadini italiani non è di sospendere i processi ma di sospendere il Presidente del Consiglio! E’ evidente che se questa norma verrà approvata senza che nel paese salga forte la voce della protesta e dell’indignazione si diffonderà , sempre più dilagante ed inarrestabile, il virus che questi comportamenti hanno già messo in circolo, ovvero la convinzione che la politica e l’amministrazione dei beni comuni siano soltanto strumenti da conquistare per fini personali, per trarne un proprio vantaggio anziché il vantaggio di tutti. A questo appello, che è innanzitutto un appello delle coscienze, l’Italia dei Valori non si può certo sottrarre. E’ per questa ragione che dobbiamo prepararci ad una mobilitazione straordinaria, mettere in campo tutte le nostre risorse e tutte le nostre energie. Questa è la battaglia che dobbiamo combattere. Oggi è il momento di prepararci, per vincerla domani. A tutti chiedo di prepararci affinché già la settimana dopo quella di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale l’Italia dei Valori sia presente in tutte le città d’Italia per raccogliere le firme necessarie ad un referendum abrogativo di questa legge anticostituzionale. Lo so, l'impegno è difficile: se vogliamo che il referendum si svolga insieme alle elezioni Europee dell'anno prossimo, dobbiamo completare la raccolta delle firme entro il mese di settembre di quest'anno (dopo è vietato per legge). Presumibilmente la legge sull'immunità sarà varata entro il mese di giugno: ciò vuol dire che in poco più di due mesi (e per di più in periodo estivo) dobbiamo riuscire a raccogliere le firme necessarie con le previste modalità (firme autenticate e certificati elettorali allegati). Sono però certo che, se anche l’impresa è enorme, lungo la nostra strada troveremo l’appoggio di milioni di cittadini italiani, provenienti dai partiti o dalla società civile che, come noi, ritengono sia giunto il momento di dire basta a chi sta cercando utilizzare il Parlamento del nostro Paese per perseguire scopi di impunità personale.
Antonio Di Pietro Roma, 27 maggio 2003
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