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Caccia al diavolo
23.03.2005
Satanismo: pochi adepti ma tanti casi di imitazione.
di Alberto Laggia

Secondo Silvana Radoani, studiosa di sette sataniche, quando si parla di demonio si rischia di mettere tutto in un gran calderone: dai pochi gruppi di veri seguaci di Satana, alle bravate dei ragazzini. Resta però il pericolo della violenza.
Uno studioso di sette qualche tempo fa provò un singolare esperimento: aprì un sito internet fingendosi il fondatore di una nuova setta satanica. Ebbene, nel giro di pochi mesi, grazie al passaparola telematico, il fantomatico gruppo si conquistò fama di pericolosissima e potente congregazione, usa a chissà quali violenze e depravazioni in nome di Lucifero. Il ricercatore fu costretto a chiudere il sito perché la cosa gli stava sfuggendo di mano. Ebbe, comunque, la conferma di quanto "infiammabile" fosse il nome di Satana, ma non solo: l’esperienza on-line dimostrava che, quando si sente "puzza di zolfo", non è affatto detto che dietro ci siano il demonio e i suoi seguaci.

«Ed è proprio il rischio, cui si va incontro quando si cerca di indagare il fenomeno satanismo: mettere tutto nel calderone delle "chiese nere". Per i media e qualche sedicente esperto in materia si è sempre in presenza di una micidiale setta satanica non appena qualcuno imbratta un muro disegnandovi un "666", oppure si rinvengono in un bosco le tracce di un raduno notturno in cui si sono consumate droghe e si è sgozzato un pollo o, ancora, qualcuno spacca una lapide in un cimitero. Ma confondere la bravata di una notte con la prassi di un gruppo satanico organizzato fa il gioco dei satanisti veri e non aiuta a far luce sul fenomeno, tantomeno quando ci sono di mezzo comportamenti criminali». È la convinzione di chi ha alle spalle già vent’anni di indagini su questo mondo esoterico, come Silvana Radoani, ricercatrice e studiosa bolognese di sette magico-sataniche, presidente del Cesap (Centro studi abusi psicologici) dell’Emilia Romagna, nonché exit counselor, "consigliere d’uscita", ovvero colui che ti aiuta a compiere un percorso terapeutico di recupero psicologico e sociale una volta abbandonata una setta. [continua]

Vedi il Dossier “Caccia al diavolo” su:

http://www.stpauls.it/jesus/0503je/0503je58.htm

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