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Un commercio giusto
25.03.2005
10-16 aprile 2005 - Settimana mondiale di mobilitazione sul commercio internazionale.

Comunicato stampa Tradewatch, Osservatorio italiano sul commercio internazionale promosso da Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Gruppo di Appoggio al Movimento Contadino dell'Africa occidentale, Mani Tese, ReteLilliput, Roba dell'Altro Mondo.
Il libero commercio non funziona. Ma ora non se ne accorgono soltanto le ong, i movimenti, le organizzazioni della società civile e del commercio equo e solidale che da molti anni si battono per cambiare le regole del commercio internazionale nel rispetto dei diritti umani, del lavoro e della sovranità alimentare in tutto il mondo. I dazi, misura da più parte invocata per proteggere i nostri distretti produttivi sono, di fatto, inapplicabili per le stesse regole della Wto.
Sino a poco tempo fa erano solo i Paesi del sud del mondo a maledire questa sorta di “campo di calcio” in cui tutte le imprese mondiali dovrebbero agire garantite dalle stesse regole, ma in cui i piccoli produttori rimangono in panchina, o vengono espulsi dal campo, e i Paesi politicamente più potenti con le loro imprese spostano addirittura le porte per impedire di farsi fare gol. In tutto il mondo, dal 10 al 16 aprile prossimi oltre 10 milioni di persone e migliaia di organizzazioni in 70 Paesi del mondo si sono mobilitati per dire:
SI al diritto di ognuno al cibo, all’acqua, alla salute, ad una vita dignitosa ed all’istruzione! NO all’imposizione di accordi commerciali ingiusti, liberalizzazioni e privatizzazioni indiscriminate!
Tradewatch www.tradewatch.it, Osservatorio italiano sul commercio internazionale promosso da Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Gruppo di Appoggio al Movimento Contadino Africano, Mani Tese, ReteLilliput e l’organizzazione di commercio equo ROBA dell’Altro Mondo, contact point nazionale della settimana, annuncia che in tutta Italia si svolgeranno eventi, incontri, azioni dirette nonviolente e di pressione per tutti i 7 giorni di aprile.
Insieme possiamo cambiare le regole del commercio internazionale!
IL CALENDARIO DEI PRIMI APPUNTAMENTI
In edicola con Carta il 7 aprile il nuovo volume "Un mondo di prodotti non ha diritti: questa volte decido io... che fine fa la Wto" a cura di Tradewatch, in collaborazione con Carta e Fondazione Banca Etica
9-10 aprile, Firenze - Terra Futura: lancio nazionale (con sorpresa) delle attività italiane per la Global Week of Action
12-13 aprile, Strasburgo - Parlamento Europeo: "Un mondo di prodotti non ha diritti: questa settimana scelgo io!", mostra-evento permanente delle Campagne europee con seminario per i parlamentari e degustazione dei prodotti equosolidali
14 aprile, Bruxelles - Commissione Europea: "Processione funebre", commemoriamo le comunità locali uccise dal libero commercio promosso dall'UE 15 aprile, Londra: "Svegliamo il Governo": veglia di protesta a lume di candela a Downing street e poi eventi, incontri, spettacoli, banchetti per tutta la settimana a Ancona, Arezzo, Bolzano, Catania, Firenze, Genova, Lecco, Napoli, Orvieto,
Pisa, Roma, Rovereto, Pordenone, San Gimignano, Terni ma anche Australia, Austria, Bangladesh, Bolivia, Brasile, Brussels, Canada, Congo, Costa Rica, Cuba, Danimarca, Filippine, Finlandia, Francia, Gambia, Germania, Ghana, Honduras, Irlanda, India, Kenya, Libano, Lesotho, Messico, Mozambico, Nigeria, Norvegia, Olanda, Senegal, Sierra Leone, Sud Africa, Strasburgo, Svizzera, USA, Zambia, Zimbabwe... e proprio vicino a te... […]

UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Tradewatch, Osservatorio italiano sul commercio internazionale promosso da Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Internazionale Crocevia, Gruppo di Appoggio al Movimento Contadino Africano, Mani Tese, ReteLilliput e l’organizzazione di commercio equo ROBA dell’Altro Mondo, chiede a tutti i cittadini italiani di scrivere al presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato, ai sindacati e ai principali protagonisti per chiedere ragione delle politiche commerciali italiane ed europee, che ignorano i cambiamenti sullo scenario: “Tutti, incluso il Presidente della Repubblica – denunciano le organizzazioni di Tradewatch in una lettera aperta - ripongono nella questione del libero commercio “senza se e senza ma” una cieca fiducia, senza però dare una risposta al perché, dopo dieci anni di un nuove regole internazionali definite e sorvegliate dall’Organizzazione mondiale del commercio, il libero commercio non funzioni e non riesca a soddisfare le tante promesse sbandierate. Pensiamo sia inutile oggi accanirsi contro i paesi emergenti nell’economia globale, quali la Cina e l’India, che hanno il diritto di affacciarsi sulla scena mondiale e partecipare al dibattito su quali regole fissare per gli scambi commerciali; ma nonostante ciò crediamo che ci siano diritti fondamentali universali che debbano valere per tutti e che non spetti alle istituzioni economiche il compito di ridefinirli. Al contrario, di fronte ad una crisi evidente del fondamentalismo neoliberista, sarebbe necessario affrontare con serietà i problemi strutturali dell’economia internazionale e non nascondersi dietro rivendicazioni di parte”.
Dobbiamo studiare insieme autentici compromessi globali, che rispettino gli interessi di tutti e siano sostenibili nel lungo periodo.

L’articolo completo con ulteriori indicazioni di notizie “nella rete”:

http://www.retelilliput.net

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