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«Libero da sfratti»
2.04.2005
Il 31 marzo scade il differimento degli sfratti per le famiglie con sfratto esecutivo composte da anziani ultrasessantacinquenni e portatori di handicap con redditi bassissimi. Solo il 10 marzo scorso il Ministero delle infrastrutture ha emanato la circolare per l’apertura degli sportelli su gli sfratti, sancendo in questo modo la volontà di far fallire anche il miserevole decreto di differimento degli sfratti per 150mila famiglie italiane. Per l’Unione Inquilini “il Governo Berlusconi intende procedere speditamente negli sfratti” dimostrando di essere incivile e barbaro. Solo a Roma ci sono almeno 20.000 famiglie che vivono nel dramma dello sfratto. Per richiamare l’attenzione su questo provvedimento l’Unione Inquilini ha organizzato un presidio per le ore 15.00 di fronte a Palazzo Chigi per chiedere la proroga effettiva degli sfratti per almeno un anno con assicurazione di passaggio da casa a casa. La piattaforma prevede un piano che contrasti la speculazione edilizia e la rendita parassitaria per sconfiggere il caro affitti.
A Roma il Presidente del X Municipio ha emanato un'ordinanza di blocco degli sfratti dichiarando il territorio “Libero da sfratti” e ordinando un'ulteriore proroga degli stessi sfratti. La zona Don Bosco - Cinecittà conta circa 3.000 persone sotto sfratto su 200.000 abitanti. L'ordinanza è stata recapitata al Prefetto, al Sindaco, alla Questura e ai commissariati ed ha effetto immediato. Si tratta di un atto amministrativo formale che ha delle conseguenze concrete. "Dunque, dopo i sindaci francesi che nei mesi scorsi hanno emesso ordinanze analoghe, anche in Italia le autonomie locali cominciano ad agire i loro poteri per dare risposte all'emergenza abitativa che il governo Berlusconi non vuole dare" commenta Cesare Ottolini - presidente dell'Unione Inquilini. "Ma ora, ora non domani, è necessario una vasta mobilitazione di solidarietà a Sandro Medici, presidente del X Municipio a sostegno dell'ordinanza". Si prevedono atti simili negli altri “Municipi” di Roma e l’Unione Inquilini sta tentando di “contagiare” altri comuni.
A Milano gli attivisti di "Action Milano" hanno scaricato in P.zza Duomo un tavolo, una cucina a gas e due letti per richiamare al dramma in cui rischiano 15mila famiglie a Milano. "Abbiamo voluto allestire una casa all'aria aperta, dove da domani rischiano di finire famiglie, anziani, studenti, migranti e persone sole -spiega Bruno, attivista di 'Action Milano'-. Dal 2003 la vertenza sfratti ha già avuto due proroghe, ma in questi anni non si è intervenuto nella costruzione di nuovi alloggi". Secondo Action Milano, i primi sfratti saranno eseguiti già domani: 4 famiglie a Sesto San Giovanni e una al quartiere Molise Calvairate. "Nella Milano opulenta che inaugura una Fiera costata milioni di euro non è stato fatto nulla per queste persone" conclude Bruno, poco prima di imbracciare il megafono. Domattina alle 8 'Action Milano' ha organizzato presidi di protesta presso le case oggetto di sfratto (via Calvairate 1 a Milano e via Edison 448 a Sesto San Giovanni). Tra le strutture sotto sfratto ci sono anche le "Case di plastica", un palazzo occupato dagli attivisti di 'Action' a Sesto San Giovanni.
Anche i sindacati dei pensionati Spi Cgil - Fnp Cisl e Uilp Uil lanciano l’allarme chiedendo al Governo un’ulteriore proroga. "Questa drammatica emergenza – sottolineano - è resa più grave dal fatto che, non è stato possibile attivare le procedure atte ad ottenere una proroga concordata dei contratti di affitto fra inquilini e proprietà edilizia, e neppure richiedere l'intervento intermediario da parte del Comune, come previsto dal decreto legge tampone 240 del settembre 2004, convertito in legge n. 269 nel novembre 2004. Difatti, la circolare attuativa e la relativa modulistica del decreto, sono state pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale solo il 17 marzo u.s., con oltre cinque mesi di ritardo, non consentendo per ovvi motivi, di attuare una procedura di massa riguardante circa 30.000 pratiche, entro la scadenza del 31 marzo”. Per i sindacati il Governo punta a “far fallire completamente il decreto legge 240 e ad incamerare i 120 milioni di euro previsti per la assegnazione dei contributi”.

Nell’ultimo congresso dell’Unione Inqulini è stato sottolineato come anche il Comitato ONU sui Diritti (Ginevra, novembre 2004) e la missione dell'UN Advisory Group on Forced Eviction (Roma, febbraio 2005) hanno manifestato la loro preoccupazione perché tale situazione viola l'art. 11 del Patto Internazionale sui diritti, ratificato dall'Italia, e hanno raccomandato all’Italia di modificare le politiche liberiste in materia abitativa, eliminando le discriminazioni nei confronti dei poveri, dei migranti e dei rom nell'assegnazione di alloggi, fermando le privatizzazioni, sviluppando il settore dell'edilizia sociale pubblica. Un insicurezza abitativa causata dalla liberalizzazione dei contratti di affitto, con un parallelo taglio del sostegno all'affitto, le dismissioni e la cartolarizzazione del patrimonio pubblico.
Secondo l’Unione Inquilini “per evitare che le lotte restino isolate, le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le forze politiche di centrosinistra devono porre con forza la questione casa nella propria agenda politica”. Per allargare questa battaglia sul diritto alla casa viene rilanciato l’appello all'unità dei movimenti sociali urbani proposto dal Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre, al movimento altermondialista, alle associazioni di volontariato, alle organizzazioni sindacali e degli inquilini, ai comitati e ai centri sociali. Questo Appello è esteso agli enti locali solidali e a tutte le forze politiche sensibili al diritto alla casa, in particolare al centro sinistra. [AT]
Altre fonti: Unione Inquilini, International Alliance of Inhabitants

Fonte: http://unimondo.oneworld.net/article/view/108685/1/

mt

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