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Pinocchio nel girotondo Ko Librì
5.04.2005
La mostra. Alla casina pompeiana da sabato. E’ la seconda tappa del progetto che ha portato Mafalda a Napoli
Pinocchio nel girotondo di Ko Librì
Trentasei illustratrici per rileggere le avventure del burattino anticonformista. Di Daria Simeone
“Girogirotondo, cambia il mondo”. Un verso da una canzone di Gaber per provocare, per partire dalla bambina no-global, Mafalda, intelligente e ironica protestataria di tutti i tempi, con un progetto in tre tappe che prosegue da ieri con il secondo appuntamento: L’altra metà di Pinocchio, la mostra (presentata ieri da Donatella Trotta, Adriana Buffardi, Franco Iavarone ed Edoardo Bennato sarà nella Casina Pompeiana in Villa Comunale fino al 18 aprile) curata da Walter Fochesato e Donatella Curletto, e che racconta le avventure del burattino collodiano, ribelle e anticonformista, attraverso le immagini “di genere” di 36 illustratrici.
Dalla mostra di Quino inaugurata a marzo, il progetto dell’associazione no-profit Ko Librì prosegue il suo cammino per recuperare la dimensione ludica dell’esistenza, imparare giocando, ma anche per creare un ponte tra grandi e bambini.
Il target è dai 9 ai 99 anni. «Il progetto è nato quasi per gioco - racconta l’ideatrice Donatella Trotta di Ko Librì - Quando la scorsa primavera ebbi il Premio Andersen per la promozione della lettura nell’infanzia, fu assegnato il Premio alla carriera a Quino, il papà di Mafalda il quale mi disse: “Come desidererei venire a Napoli”. Così abbiamo fatto in modo che visitasse Napoli insieme alla sua Mafalda». Dalla prima tappa, quasi per magia, si sono snodate le altre due: Pinocchio e il gioco di piazza “Alla ricerca di Alice” che sarà a Napoli in maggio.
«Un progetto - spiega la Trotta - tutto nel segno del femminile: Mafalda la bambina terribile, 36 illustratrici che rileggono la fiaba di Pinocchio, e il personaggio fiabesco femminile di Alice ideato da una donna che mischiava Nord e Sud come li mischieremo noi». Ma anche un progetto stimolato dalle parole di Antonio Faeti sulla rivista “Narrare per immagini”: «da più parti si lamenta il depauperamento del lessico, ma in realtà se non si parte da una corretta educazione all’immagine le cose andranno sempre peggio - ha spiegato l’ideatrice e vice-presidente di Ko Librì - Allora abbiamo pensato di partire da questo per educare in modo nuovo all’immagine, con il fumetto d’autore di Quino, passando per le illustrazioni d’arte e d’autore, con Pinocchio, e finendo con la letteratura e i personaggi di tutti i tempi con Alla ricerca di Alice, puzzle anche molto iconico oltre che narrativo». Questo sarà un gioco di piazza che occuperà 120 metri quadrati, con 4 percorsi colorati, e a cui possono partecipare 4 squadre di ragazzi guidati da un animatore. Un misto tra un quiz e una caccia al tesoro, tra i Quattro cantoni e il puzzle, su personaggi/miti della letteratura di tutti i tempi. Un modo per riavvicinare i bambini, i ragazzi, a quella letteratura che vuol essere bandita dalla Riforma Moratti che, commenta la Trotta, «ha cancellato i libri per l’infanzia dai piani di studio della scuola primaria senza considerare quanto questa sia un fondamentale veicolo di educazione».
Ognuna delle tre tappe è poi accompagnata da laboratori didattici per rendere concreta l’idea dell’educazione all’immagine con illustratrici professioniste. È questo lo spirito del progetto, che ha creato ponti tra generazioni, tra realtà che si occupano di cultura dell’infanzia, tra linguaggi diversi. Anche l’educazione alla pace è sottesa all’itinerario. Pace che significa dialogo tra le differenze, intercultura. Infine la logica è quella dell’inclusione sociale, tant’è che la terza tappa, Alla ricerca di Alice, sarà itinerante e passerà per 4 piazze, anche in periferia. «Per accordo con il nostro sostenitore che è la Fondazione Banco di Napoli per l’assistenza all’infanzia - ha concluso la Trotta - una percentuale fissa dei ragazzini che parteciperanno sarà presa da convitti convenzionati con la fondazione: ragazzini a rischio e che vengono da aree di disagio sociale». Un eempio questo che sta tra la pedagogia e la politica dal basso. Importante in questo progetto il sostegno dell’assessore comunale all’educazione Lello Porta che per primo ha seguito l’iter burocratico per realizzare questo sogno.

Fonte: http://www.larticolo.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1170&mode=&order=0&thold=0

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