9.04.2005
Caos totale nel centrodestra: ora insorge la Lega Nord E' caos totale nel centrodestra dopo la sconfitta nelle elezioni Regionali. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è travolto dagli alleati che, approfittando del crollo di Forza Italia alle urne, hanno iniziato a fare la voce grossa. Per accontentare Alleanza Nazionale, certamente il partito più indignato dopo la bruciante disfatta elettorale, il Cavaliere ha ieri scritto una lettera a Gianfranco Fini, attraverso la quale ha in sostanza accettato tutte le richieste avanzate negli ultimi giorni dagli ex missini. Il premier ha innanzitutto riconosciuto la sconfitta della sua coalizione alle urne, poi si è impegnato a dare "un chiaro segnale di discontinuità nella politica e nell'azione di Governo". In particolare, il capo dell'Esecutivo si è detto pronto a rivedere "le riforme avviate, devoluzione compresa" ed ha promesso più attenzione ai problemi del Mezzogiorno.
"E' significativo e positivo che Silvio Berlusconi riconosca la sconfitta elettorale - ha commentato Fini - il centrodestra deve rafforzare la sua politica economica verso le imprese, tutelare il potere di acquisto delle famiglie, valorizzare il Meridione, riflettere sulla devoluzione". Ignazio La Russa ha poi spiegato che Alleanza nazionale, dopo la svolta del premier, "è pronta a mettere a disposizione energie e idee per riempire di contenuti quella discontinuità conclamata e auspicata nella lettera di Berlusconi". "Abbiamo apprezzato la lettera - gli ha fatto eco il ministro delle Politiche Ambientali Altero Matteoli - contiene titoli importanti: bisogna riempirla di contenuti, perché altrimenti sono solo titoli".
Ma, com'era prevedibile, se Alleanza Nazionale ha espresso soddisfazione, la Lega ha protestato con forza. "Ormai è tardi per modifiche alla devolution. Non c'è spazio per le riflessioni - ha subito chiarito il ministro del Welfare Roberto Maroni - sulla devolution ora c'é un voto secco del Parlamento ed è possibile o un sì o un no". Nel frattempo, il ministro della Giustizia Roberto Castelli ha risposto a coloro che, come i sottosegretari Michele Vietti dell'Udc e Giuseppe Valentino di An, avevano ipotizzato uno stop anche alla Riforma della Giustizia. "Il nuovo ordinamento - ha tagliato corto il Guardasigilli - è nel contratto con gli italiani". Infine, un'altra frattura tra il Carroccio e gli alleati si potrebbe aprire a causa della proposta, avanzata da diversi esponenti dell'Udc e di Forza Italia, relativa ad un gesto di clemenza nei confronti dei detenuti. "Non credo che ci siano le condizioni per poter nemmeno iniziare a ragionare - ha messo in chiaro la camicia verde Francesco Moro - sono altri i problemi seri". fonte: WWW.CENTOMOVIMENTI.COM - 9 APRILE 2005
|