9.04.2005
IN MOLISE UN COMUNE SU TRE VIETA GLI OGM L'obiettivo di Coldiretti per il 2005 è di arrivare a uno su due. La guerra alle produzioni agricole geneticamente modificate è stato uno dei cavalli di battaglia negli ultimi anni delle associazioni di categoria e ambientalistiche. Ed ora, annuncia la Coldiretti, si iniziano a intravedere i primi risultati di un duro lavoro di sensibilizzazione e informazione. Più di un comune italiano su quattro, infatti, ha dichiarato il proprio territorio «libero da Ogm», con l'adozione di una apposita delibera per vietare la coltivazione del biotech nei campi. Lo evidenzia la Coldiretti nel sottolineare che 2075 comuni, 37 Province e 42 Comunità montane hanno aderito alla campagna promossa dalla coalizione «Liberi da Ogm» sostenuta dall'organizzazione degli imprenditori agricoli. Nella geografia «Ogm fre» Piemonte e Campania, con rispettivamente 296 e 196 delibere, sono le Regioni con il maggior numero di comuni contrari al biotech mentre, in termini percentuali, - prosegue la Coldiretti - quasi la metà dei comuni di regioni come Abruzzo e Lazio; un terzo dei Comuni in Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Molise, Campania, Umbria, Basilicata, Sardegna; uno su quattro in Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Sicilia e uno su cinque in Liguria e Calabria hanno deliberato per difendere le colture tradizionali dalle contaminazioni del biotech. «Questi risultati - sottolinea l'organizzazione - mettono in evidenza la grande opposizione dei cittadini e delle istituzioni territoriali al biotech nei piatti del Made in Italy, e ciò nell'interesse generale dell'economia, dell'ambiente e dell'intera società . L'obiettivo, per il 2005, della campagna «Liberi da Ogm» sarà di registrare un Comune su due con il proprio territorio protetto dai rischi della contaminazione da organismi geneticamente modificati (Ogm), con oltre 4.000 amministrazioni locali che avranno adottato apposite delibere per impedire la diffusione del biotech nei campi».
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