21.04.2005
Il ruolo delle Associazioni
Communitas 2002, come è noto a chi ci conosce da tempo, è un’Associazione politico/culturale di centro sinistra che si riallaccia, nel suo programma, al Movimento di Comunità fondato da Adriano Olivetti nei lontani anni ’50. Il Movimento, troppo utopistico per quegli anni, è oggi assolutamente attuale, riproponendo una visione ecumenica della politica tesa a valorizzare le forze del lavoro, il territorio e l’impresa, il tutto su un substrato a forte componente etica e di responsabilità sociale. Communitas 2002 lavora, insieme ad altre Associazioni, nella difesa dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, Costituzione che si è impegnata a difendere partecipando al Coordinamento Nazionale di Difesa della Costituzione e ai vari Comitati nelle città dove ha i circoli più strutturati: Milano, Roma e Napoli.
In questi ultimi tempi, noi stiamo assistendo, attraverso le nostre linee di comunicazione, i nostri ‘sensori’ sul web, ad un risveglio della società civile ‘riflessiva’, dopo i forti, e sicuramente ‘salutari’, scossoni della società civile più radicale che era insorta spingendo i cittadini a manifestare e riempire le piazze negli ultimi anni.
Questo risveglio si è evidenziato con i risultati delle ultime elezioni e con la crisi della CdL.
La situazione politica attuale è seria , ma ancora più seria è la situazione economica: il comitato d’affari che ha tentato di governare questo Paese si sta dissolvendo, anche se pervicacemente tenta di riunire le fila sotto la spinta del vero padrone della politica della CdL, cioè Bossi.
Gli altri comprimari scalpitano o tacciono, ma fin’ora hanno sempre votato tutto quanto gli è stato richiesto, ma proprio TUTTO.
Quello che è certo è che quello che sta succedendo mette comunque in evidenza la profonda crisi del berlusconismo, che dal profondo appunto, sta emergendo in superficie: l’uomo nuovo, Mr B. non politico ma abile(?) affarista, che promette il possibile e l’impossibile, rinnega la politica come attività di servizio al Paese e affascina le menti più ingenue con la politica/spettacolo.
Ma anche le menti più ingenue non si possono abbindolare a lungo quando le si tocca nelle tasche: e malgrado le promesse, qualcuno le mani nelle tasche degli Italiani le ha messe, se non altro per togliere ai poverie dare qualcosa in più ai ricchi.
Questo movimento magmatico della società italiana era già avvertibile in sottofondo e già diversi acuti osservatori politici la stavano analizzando, ma mai avremmo pensato che potesse tradursi così repentinamente in comportamenti elettorali coerenti.
Forse le nostre percezioni prudenti tenevano più conto della forza persuasiva delle televisioni, del potere riversato e diffuso sulle clientele, della forza del denaro; non avevamo tenuto in sufficiente considerazione il DISAGIO ECONOMICO, la PRECARIETA’ del lavoro, il rifiuto della SCUOLA DI CLASSE, la preoccupazione per la SALUTE, l’INSICUREZZA del futuro. Pensavamo che erano tutti temi che ci affannavamo a dibattere nei nostri convegni, consapevoli della ristrettezza dei nostri uditorii. Ma secondo alcunii sondaggi post-elettorali, la causa prima della disfatta elettorale della CdL è stata l’aver posto mano in modo così prevaricante e brutale alla CARTA COSTITUZIONALE, togliendo così in un sol colpo certezze ormai radicate di diritti, di garanzie e di uguaglianza dei cittadini.
La nostra Costituzione è sentita dai cittadini come l’ancora forte che ha evitato, negli ultimi 50 anni, lo sbandamento del Paese dalla corretta via, che ha garantito la tenuta democratica anche sotto i colpi duri del terrorismo delle BR e che adesso deve garantire i cittadini da prefigurazioni di Regime, o di Uomini Soli al comando che mettono il Nord contro il Sud, fanno la guerra, magari chiamandola Pace, senza passare da quella vetusta e inutile istituzione chiamata Parlamento. Questo sentono i cittadini, oggi in modo non tanto documentato, ma che un domani dovrà tener conto di una propaganda massiccia condotta con tutti i mezzi.
E le Associazioni come Communitas 2002, che fungono da ‘camera di compensazione’ tra i cittadini e i Partiti, sono chiamate a fare la loro parte.
E’ a questo che ci dobbiamo preparare.
E' questo il grande impegno per il prossimo 25 Aprile che ci deve vedere tutti in piazza nei luoghi deputati alle manifestazioni celebrative del 60° Anniversario della Liberazione, da cui è nata la Costituzione, a fianco delle Istituzioni e dell'ANPI per una testimonianza convinta senza revisionismi o commistioni.
Simona Giovannozzi
Roma, 19 Aprile 2005
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