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Come prima, peggio di prima
23.04.2005
Come prima, peggio di prima. Torna Tremonti, Storace alla Sanità. E Gasparri se ne va.
Tanto tuonò che piovve. L'Unione: nessuna novità, è il governo della disperazione - Il massimo dei minimi: Micciché alla coesione territoriale!!!

La lista dei ministri è pronta. Al termine di un incontro con Fini e Siniscalco, Berlusconi è salito al Quirinale per sciogliere la riserva. Ma è ancora presto per capire se la toppa riuscirà a tappare i buchi di una maggioranza lacerata e paralizzata (Calderoli è ben saldo al suo posto). Storace alla sanità, Tremonti vicepremier, Scajola alle attività produttive, Buttiglione ai Beni Culturali: via libera alle novità annunciate. Pronta una poltrona nuova nuova per Micciché, quella dello "sviluppo e coesione territoriale" (la toppa sulla devolution). Entrano perfino Caldoro (Nuovo Psi) e La Malfa (Pri), indirizzati rispettivamente all'attuazione del programma e alle politiche comunitarie.

L’ultima sorpresa è l’esclusione di Maurizio Gasparri, il più berlusconiano fra i colonnelli di An. Ho chiesto di non entrare, spiega l’ex ministro delle comunicazioni, che sembra destinato a un ruolo nel partito. Al suo posto entra il finiano Mario Landolfi. Ma è un segnale: meglio stare lontani da questo governo: «Il rilancio dell'azione di governo è fondamentale per il futuro del centrodestra - sostiene Gasparri - Ma è altrettanto importante rilanciare l'iniziativa politica tra la gente, con un rinnovato vigore nell'azione dei partiti e con iniziative tese a rendere più coeso il centrodestra».

Per il resto escono solo Antonio Marzano (lascia le attività produttive all'altro, e più potente, azzurro Claudio Scajola), Giuliano Urbani e il tecnico Girolamo Sirchia.

***

Stupore, ironia. Tanto rumore per un governo che è un po' peggio del nulla. Romano Prodi scorre la lista dei ministri e osserva: «La mia prima reazione è che i due elementi di novità del Berlusconi bis sono il ritorno di Giulio Tremonti, principale responsabile dell'andamento negativo dell'economia italiana, e l'arrivo di Francesco Storace alla Sanità, sconfitto alle elezioni regionali proprio per la cattiva gestione del sistema sanitario nel Lazio». Una bella pensata.

È «un governo della disperazione pensato non per governare l'Italia ma unicamente per tenere insieme i cocci di una coalizione ormai a pezzi - attacca Piero Fassino - Un governoche ancora di più sarà sotto il ricatto dell'asse Tremonti - Lega. Un governo che ignora la domanda di cambiamento espressa dagli elettori il 3 e 4 aprile».

Per Olivero Diliberto, «oggi viene varato il governicchio dei trombati e dei riciclati. Palesemente incapace di risolvere alcunchè».

***

Presidente del Consiglio: Silvio Berlusconi.

Vicepresidenti del Consiglio: Gianfranco Fini e Giulio Tremonti.

MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO

Affari regionali: Enrico La Loggia (Forza Italia).

Attuazione programma di governo: Stefano Caldoro (Nuovo Psi).

Funzione pubblica: Mario Baccini (Udc).

Innovazione e tecnologie: Lucio Stanca (tecnico).

Italiani nel mondo: Mirko Tremaglia (Alleanza nazionale).

Pari opportunità: Stefania Prestigiacomo (Forza Italia).

Politiche comunitarie: Giorgio La Malfa (Pri).

Riforme istituzionali e devoluzione: Roberto Calderoli (Lega Nord).

Rapporti con il parlamento: Carlo Amedeo Giovanardi (Udc).

MINISTRI

Affari esteri: Gianfranco Fini (Alleanza nazionale).

Interno: Giuseppe Pisanu (Forza Italia).

Giustizia: Roberto Castelli (Lega Nord).

Economia e finanze: Domenico Siniscalco (tecnico).

Attività produttive: Claudio Scajola (Forza Italia).

Istruzione, università e ricerca: Letizia Moratti (tecnico).

Lavoro e politiche sociali: Roberto Maroni (Lega Nord).

Difesa: Antonio Martino (Forza Italia).

Politiche agricole e forestali: Giovanni Alemanno (Alleanza nazionale).

Ambiente e tutela del territorio: Altero Matteoli (Alleanza nazionale).

Infrastrutture e trasporti: Pietro Lunardi (tecnico).

Salute: Francesco Storace (Alleanza nazionale).

Beni culturali: Rocco Buttiglione (Udc).

Comunicazioni: Mario Landolfi (Alleanza nazionale).

Sviluppo e coesione territoriale: Gianfranco Miccichè (Forza Italia).

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