1.05.2005
Nascerà a Catania il museo delle migrazioni che accoglierà documenti, immagini e storie individuali e collettive. Il progetto è stato messo a punto dall'Imes (Istituto meridionale di storia e scienze sociali) e sarà presentato il 18 maggio al centro fieristico «Le ciminiere» con un seminario sull'emigrazione. Parteciperanno gli storici Lina Scalisi, Peppino Ortoleva e Piero Bevilacqua e il sociologo Enrico Pugliese.
All'iniziativa hanno dato il patrocinio scientifico i ministeri per i Beni culturali e per gli Italiani all'estero, la fondazione Agnelli, il Pontificio consiglio lateranense e la fondazione italo-americana Niaf. Il Rotary club ha aderito come advisor per i capitali privati. Il museo si propone di diventare uno strumento di studio dal punto di vista storico del fenomeno dell'emigrazione italiana nell'arco di cento anni, tra il 1870 e il 1970.
Lungo questo secolo si è dipanato un grande dramma collettivo: sono emigrati oltre 25 milioni di italiani, più di un terzo senza ritorno. La maggior parte sono partiti dalle regioni meridionali e dalla Sicilia con destinazioni principali gli Stati Uniti, il Canada e i paesi dell'America latina. Negli ultimi venti anni l'Italia è diventato anche un paese di immigrazione, un fenomeno uguale e contrario che ha coinvolto altri milioni di uomini provenienti dal sud del mondo.
«Tutto questo - dice Lina Scalisi, docente di storia moderna nell'Università di Catania - indica la necessità di allestire un luogo pubblico per offrire una adeguata consapevolezza e una necessaria memoria di un fenomeno che ha trasformato il mondo contemporaneo. L'emigrazione è stata molto studiata ma solo negli Usa e in Australia sono state aperte sedi museali dotate di supporti multimediali. In Italia si comincia soltanto da poco a riflettere sull'opportunità di allestire un complesso documentario di memorie per una cognizione più compiuta dell'identità nazionale».
Il progetto del museo di Catania si basa su una concezione aperta della struttura che accoglierà la documentazione sui cicli migratori dalla Sicilia verso i paesi di Oltreoceano (tra la fine dell'Ottocento e gli anni Venti del '900) e verso l'Europa e il Nord Italia nel secondo dopoguerra. A Catania sarà pure realizzata un'anagrafe dell'emigrazione che conterrà nomi, luoghi di origine e di destinazione nonchè storie e immagini di luoghi e persone. «Saranno infine raccolti - spiega la professoressa Scalisi - immagini e racconti sull'esperienza della partenza, del viaggio, dell'accoglienza e dell'inserimento».
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