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Referendum francese sulla Costituzione europea: sostegno al Sì |
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9.05.2005
Ordine del giorno presentato dall'Associazione Libertà Eguale Torino e approvato dall'Assemblea dei delegati degli associati di Libertà Eguale (Roma, 7 maggio 2005)
A sostegno del Sì nel referendum francese sulla Costituzione europea
Il futuro dell'Europa è oggi in gran parte nelle mani dei cittadini francesi: il 29 maggio saranno chiamati a votare nel referendum per ratificare o respingere la Costituzione europea. È una decisione che riguarda tutti i popoli dell'Unione europea.
Il cammino compiuto in cinquant'anni nella integrazione pacifica dell'Europa è un successo storico di cui dobbiamo tutti essere orgogliosi. La Francia vi ha contribuito in misura fondamentale. L'Europa è andata avanti quando la Francia ha scelto di mettere le sue grandi risorse economiche, politiche e culturali al servizio del progetto europeo.
Ma dobbiamo ricordare le dure lezioni della storia: dopo che, nel 1954, l'Assemblea Nazionale francese bocciò la Comunità Europea di Difesa sono occorsi cinquant'anni perché l'Unione arrivasse a darsi un quadro giuridico per avviare una politica estera e di difesa comune: con la Costituzione europea.
La Costituzione europea è un testo che – soprattutto a causa delle resistenze frapposte da molti governi nazionali – ha ancora limiti rilevanti, come il mantenimento del "diritto di veto" (cioè dell'unanimità ) su materie fondamentali, quali la politica fiscale o la politica estera e di difesa.
Tuttavia, la Costituzione consente passi avanti importanti: dalla inclusione della Carta dei diritti fondamentali, alle "cooperazioni rafforzate", alla introduzione della figura del Ministro degli Esteri della Unione, al rafforzamento del ruolo del Parlamento europeo, al miglioramento degli strumenti di governo dell'economia.
L'Europa di domani sarà in larga misura quello che le forze politiche europee sapranno farla essere: la Costituzione definisce le regole e le istituzioni entro cui centrodestra e centrosinistra europei si confronteranno. Solo se l'Europa si dota di istituzioni adeguate può essere all'altezza delle sfide economiche, sociali e internazionali che ha di fronte.
Le forze nazionalistiche e populistiche si oppongono a priori all'Unione europea, progetto di integrazione, di tolleranza, di apertura economica, sociale e culturale. Ad esse non abbiamo nulla da chiedere: sono i nostri avversari di sempre.
Chi si assume una responsabilità gravissima è chi ritiene di poter esprimere un "No" pro-europeo. Un voto negativo alla Costituzione europea oggi, per avere più Europa domani. Una posizione che giudichiamo velleitaria e sbagliata.
Niente illusioni: non ci saranno "No" buoni e "No" cattivi all'apertura delle urne del referendum. La vittoria del No rappresenterebbe una battuta d'arresto pesantissima nel progetto di unificazione economica e politica dell'Unione.
La nuova Costituzione europea è un punto di partenza necessario, non un punto di arrivo. Tanto resta da fare, da riformare, da innovare: con la vittoria del Sì molto sarà possibile, insieme; con quella del No tutto sarà più difficile, anche a causa della ferita profonda al prestigio europeo della Francia.
È un dovere delle forze riformiste italiane lanciare un appello caloroso e fraterno ai cittadini francesi, ma in particolare alle forze della sinistra transalpina, affinché sostengano con convinzione il Sì alla Costituzione europea.
L'Associazione Libertà Eguale invita il leader dell'Unione Romano Prodi e tutte le personalità e i partiti del centrosinistra italiano, come membri di una comune società civile europea, a sostenere attivamente lo schieramento che in Francia si batte a favore del Sì alla Costituzione europea: nous sommes tous concernés!
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