19.05.2005
Epitaffio per la povera, e non innocente, Catania. Di Riccardo Orioles
Catania. La destra respira, e ringrazia Bianco. Ossigeno per Berlusconi,battuta d'arresto per la marcia - fin qua inarrestabile - del centrosinistra. Come in Lombardia, presentare il "moderato" non ha pagato: il centrosinistra, rinunciando alle capacita' di mobilitazione e speranza che avrebbe potuto coagulare un candidato veramente alternativo, ha preferito ripresentare il vecchio rassicurante notabile, ed ha pagato. Vendola vince, Bianco perde: mettiamola cosi', e poi andiamo avanti. E' una sinistra, quella catanese, che in realta' ha delegato tutto all'ex sindaco-tecnocrate, Bianco, che del centrosinistra rappresenta l'ala estrema in politica sia estera (filo-americano e pro-guerra, nella citta' che ospita una delle piu' pericolose basi Usa) che interna (ottanta manifestanti all'ospedale a Napoli, anticipando di di alcuni mesi la Genova del G8). Il paradosso e' dunque di una sinistra pacifista e democratica che candida allegramente, Rifondazione in testa, uno degli esponenti piu' bellicosi e repressivi dell'establishment italiano. Ma a Catania succede questo e altro. Non a caso, gli articoli preelettorali dei vari inviati erano *tutti* giocati sul "colore": granite, sole, mare, Etna, donne, Brancati, battute profonde e ciniche (di solito alla fine) in siciliano.
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mt
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