25.05.2005
Seminario di studi al Monastero dei benedettini a Catania. Di Giuliana Fiori Venerdì, 27 maggio, alle ore 10.00, nell'Auditorium dei Benedettini si concluderà con un seminario il ciclo d'incontri "Orchi e Streghe" che, attraverso proiezioni filmiche, ha posto in primo piano lo scottante problema dell'abuso dei minori in famiglia. L'evento si inserisce nel programma "Fuori dall'aula, dentro la città " attuato dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Univ. di Catania e coordinato dalla professoressa G. Mendorla, docente di Psicologia dinamica presso la medesima Facoltà e responsabile scientifico dell'Osservatorio del Maltrattamento sui Minori, da sempre impegnata nell'opera di sensibilizzazione nei confronti dei disagi dell'infanzia. Il problema della violenza sui minori è stato preso in esame nel corso di quattro giornate, ciascuna delle quali ha avuto come momento centrale la proiezione di un film: la scelta è caduta su storie volutamente provocatorie, a volte sconcertanti (American beauty), o crudeli (Festen), tragedie metropolitane (Monster) o satire surreali della società globalizzata (Natural born killers), che hanno costituito il punto di partenza di dibattiti spesso accesi, sempre coinvolgenti. Il seminario conclusivo si propone di analizzare le problematiche connesse al "ciclo dell'abuso", di esaminare, cioè, sia le spinte psico-emotive degli aggressori che le reazioni comportamentali delle vittime nell'intero percorso della loro esistenza, senza dimenticare indagini di tipo socio-ambientale, pur nella consapevolezza delle difficoltà cui si va incontro data l'inevitabile reticenza a parlare da parte di chi è coinvolto. Troppo spesso, infatti, il silenzio diventa complice di rapporti incestuosi e costringe le vittime a tacere, a isolarsi, perché le persone, anche le più care, fanno paura; talvolta conduce a vivere in un mondo dove, come per Marianna Ucrìa, non esistono più ne voci ne rumori, ma solo il timore di nuovi turbamenti. Orchi e streghe, metafora del Male, non sempre abitano al di là delle mura domestiche, e spesso, dietro una facciata di conformismo e rispettabilità , si nascondono degradanti verità . Nella giornata conclusiva interverranno magistrati, giornalisti, scrittori e studiosi del settore per spiegare tra l'altro i motivi del silenzio delle vittime (paura delle reazione dei "grandi", ma anche di non essere creduti...) e di quello degli adulti che fingono di non vedere (centrale la figura materna incapace di assolvere al ruolo "protettrice") di analizzare le conseguenze devastanti degli abusi e di valutare gli eventuali possibili "rimedi" per chi, lacerato dalla violenza, si sente una "persona sbagliata". Persa definitivamente l'infanzia, e la fiducia in quegli affetti che aveva creduto rassicuranti, chi ha subito un abuso si pone faticosamente alla ricerca di un proprio spazio, incontra difficoltà a mettersi in relazione con gli altri, non si sente capace di affrontare il mondo e le prove della vita. Daranno l'avvio alla giornata conclusiva di questo ciclo di incontri i saluti del Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, prof. N. Mineo, del Rettore dell'Univ. di Catania, prof. F. Latteri, del Prefetto di Catania, A. Cancellieri, e dell'Assessore alle Politiche Scolastiche, on. F. Fatuzzo. Successivamente il prof. G. Giarrizzo con una visione d'insieme degli aspetti giuridici e psicologici del problema, entrerà nel vivo del tema del seminario conclusivo, nel corso del quale, oltre al punto "L'abuso infantile: il già fatto, il da fare" (R. Calapso) saranno analizzate anche alcune fiabe che nascondono insospettate verità (E. Donato). La giornata si concluderà al Museo del Giocattolo (ore 20.45) con la rappresentazione teatrale della pièce "Peau d'âne", liberamente tratta dal racconto di Charles Perrault. Giuliana Fiori
Fonte: http://www.lasicilia.it/giornale/2505/terza_pagina/cs01/a06.htm
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