30.05.2005
Rocchi, Cgil «L’Ibm intervenga con urgenza per salvare un’azienda che ha mercato»
Roma, 30 mag- “Tutti i mesi in sciopero per cercare di ottenere lo stipendio, rapporti interrotti con i fornitori, clienti, anche di rilievo, persi giorno dopo giorno”. Sono gli elementi che la segretaria confederale della Cgil, Nicoletta Rocchi, evidenzia per descrivere la situazione in cui versa Selfin, azienda informatica con circa 350 dipendenti, che opera nel centro-sud, con una forte concentrazione a Caserta, che non più tardi della fine dell’anno scorso l’Ibm ha venduto al gruppo Met Fin di Enrico Morini. “La situazione è dunque addirittura peggiore di quanto si aspettasse il sindacato -ammette la sindacalista all’uscita di in incontro al Ministero delle Attività produttive-, un sindacato che pure aveva manifestato tutte le sue riserve per una cessione così repentina da suonare sospetta. Il Ministero delle Attività produttive aveva garantito non solo la solidità patrimoniale del gruppo Met Fin ma anche la validità del piano industriale, come risulta da verbali sottoscritti nella stessa sede ministeriale”. Per la Rocchi, ora la situazione non è più sostenibile. “Ogni giorno che passa -denuncia la sindacalista- può compromettere la sopravvivenza di un’azienda che rischia di perire non certo per crisi di mercato o per obsolescenza professionale ma perché è vittima incolpevole di un raid finanziario perpetrato a sue spese”. Per questi motivi la segretaria confederale della Cgil chiede all’Ibm di rivedere le sue scelte e di “farlo subito. Il Ministero delle attività produttive -informa la segretaria al termine dell’incontro- ci ha assicurato che convocherà un tavolo di confronto con tutti i soggetti coinvolti, a partire dall’Ibm stessa, entro la prima settimana di giugno”. Quanto all’impegno del sindacato, la Rocchi assicura infine che “attenderà più a lungo e si avvarrà di tutti i mezzi a disposizione, ivi comprese le iniziative legali di cui, ritiene, esistano gli estremi”. Infine, la sindacalista si dice certa che l’Ibm si assumerà le sue responsabilità e che sarà possibile trovare “soluzioni condivise per garantire il futuro ad un’azienda del sud che è in grado di reggere la competizione”. vap
Fonte: Ufficio Stampa Cgil
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