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Non hanno tregua le violenze in Iraq.
5.06.2005

Non hanno tregua le violenze in Iraq.
Non hanno tregua le violenze in Iraq. Un’autobomba è esplosa davanti alla base militare statunitense di Tikrit, città natale di Saddam Hussein. Sei le vittime: il kamikaze e cinque soldati iracheni. Segnali di normalizzazione, invece, nella Regione autonoma curda: ad Arbil si è infatti tenuta, stamattina, la prima sessione del Parlamento locale, ad oltre quattro mesi dalle elezioni generali.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha annunciato stamattina il rinvio sine die delle elezioni previste per il 17 luglio. Lo slittamento è dovuto ai contrasti interni all’Anp sulla riforma elettorale, ma gli estremisti di Hamas lo hanno interpretato come una scelta tattica di Abu Mazen per evitare una vittoria del movimento oltranzista islamico, dato per favorito nei sondaggi più recenti.

Sono oltre 12mila i civili ivoriani che hanno cercato rifugio nella missione di Duekouè, dopo che, nella notte tra martedì e mercoledì, uomini armati di machete hanno fatto un'incursione in due villaggi, uccidendo almeno 60 persone. Intanto il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità una nuova risoluzione sulla Costa d'Avorio, che pone sotto stretta sorveglianza le elezioni del prossimo 30 ottobre.

Sarà la Chiesa cattolica a tentare una mediazione nella difficile crisi in Bolivia, paralizzata da quasi due settimane. Accettando la richiesta del presidente Mesa, i vescovi si sono detti disposti a parlare con i rappresentanti della protesta, che chiedono la creazione di una nuova Assemblea costituente e la nazionalizzazione dei giacimenti di gas. Unica condizione posta dalla Chiesa, la rinuncia alla violenza ed alle richieste radicali.

fonte: radio vaticana

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