Welfare Italia :: Economia :: Crisi: Le imprese devono scommettere su ricerca e innovazione Invia ad un amico Statistiche FAQ
3 Maggio 2024 Ven                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Crisi: Le imprese devono scommettere su ricerca e innovazione
5.06.2005

«Non illudiamoci che un intervento di riduzione dell´Irap possa, miracolosamente, cambiare lo scenario. Siamo in emergenza nei conti pubblici e l´industria è in recessione da tre anni». Pierluigi Bersani, responsabile del programma per il 2006 della segreteria dei Ds, non nasconde il suo scetticismo sul modo con il quale il governo sembra intenzionato ad affrontare la perdita di competitività del sistema produttivo. Ma non nasconde nemmeno il ruolo che debbono giocare le imprese: spetta a loro ricominciare a «scommettere sul futuro, tornando a investire sulla ricerca e sull´innovazione». «Perché - aggiunge l´ex ministro dell´Industria - nel Paese delle rendite denunciato da Montezemolo ci sono anche gli industriali».

La riduzione dell´Irap è anche una delle proposte del centrosinistra. Secondo voi andrebbe concentrata, come chiede la Confindustria, sulla componente lavoro?
«Intanto vorrei sapere come il governo pensa di coprire il taglio dell´Irap. Il ministro Scajola ha recentemente annunciato che si punta ad azzerare l´Irap. Bene, vorrei essere avvisato perché voglio assistere al miracolo! Quanto al modo con il quale operare, noi dell´opposizione, già da tempo, sosteniamo l´idea di agire sulla componente lavoro».
Tra le ipotesi per sostenere lo sgravio fiscale per le aziende c´è anche quella di un aumento dell´aliquota dell´Iva dal 20 al 21 per cento. Sarebbe d´accordo?
«Mi pare davvero che non sia una strada praticabile».

Pensa che sia necessaria una manovra correttiva per riportare il deficit sotto controllo?
«Certamente bisogna riprendere in mano la finanza pubblica. Anticipando la Finanziaria? Con una manovra correttiva? Non so. So che si deve agire. Ma ci vuole anche un piano per l´industria e un tavolo per affrontare il nodo del potere d´acquisto dei lavoratori e il crollo della produttività. Davvero servirebbe uno sforzo corale».

Cioè il "patto" che chiede Montezemolo, presidente della Confindustria?
«Non voglio cadere nella retorica dei patti. Sono convinto che non si dovrebbe trascorrere un anno in apnea. Anche se, poi, mi rendo conto che dire queste cose con questo governo non è per nulla credibile».

Vuol dire che di fronte all´emergenza economica l´opposizione farebbe la sua parte?
«Dico che se la maggioranza affrontasse i nodi che ho indicato, cioè finanza pubblica, industria, produttività, noi daremmo il nostro contributo».

Il contributo della sinistra che, le ricordo, proprio Montezemolo ha accusato di troppi silenzi davanti alle battaglie finanziarie per il controllo di Bnl e Antonveneta.
«E io non accetto questa critica. Non si può chiedere nello stesso tempo una "politica alta" e poi tirarla per la giacchetta. Il mestiere della politica, in questo caso, è stare attenta che si rispettino le regole del gioco e verificare che le regole siano adatte. Non spetta a noi fare il tifo per qualcuno. Il solo parlare di "finanza rossa" mi pare un po´ ridicolo e anche volgare. Così si trasforma tutto in un rotocalco. Tanto per essere più precisi, a me interessa il progetto industriale di Unipol, come quello di qualsiasi altra azienda. Continuo a pensare che la politica debba essere amica di tutti e parente di nessuno».

Lei, invece, cosa rimprovera agli industriali?
«Per colpa del contesto generale gli imprenditori stanno perdendo la capacità di accettare le sfide per il futuro. È in atto un processo di ripiegamento che spiega, anche tra loro, il ricorso all´investimento immobiliare, alla rendita. Poi non si può pensare di affrontare il crollo della produttività solo dalla parte del lavoro. Perché quel crollo è il risultato anche dell´organizzazione delle imprese e della scarsa innovazione tecnologica al loro interno».

da www.dsonline.it

Welfare Italia
Hits: 1798
Economia >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti