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| Se l´Occidente dice *Siamo tutti Africani* |
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13.06.2005
 Se l´Occidente dice "Siamo tutti africani" di Nelson Mandela
Viviamo oggi in un mondo che resta diviso. Un mondo nel quale abbiamo fatto grandi progressi nella scienza e nella tecnologia. Ma anche un mondo nel quale milioni di bambini muoiono perché non hanno accesso ai farmaci.
Viviamo in un mondo dove la conoscenza e l´informazione hanno fatto enormi passi avanti, eppure sono milioni i bambini che non frequentano la scuola.
Viviamo in un mondo nel quale la pandemia dell´Aids minaccia l´essenza stessa delle nostre vite. Eppure, spendiamo più denaro per gli armamenti che per garantire le cure e gli aiuti ai milioni di persone infette da Hiv. È un mondo di grandi promesse e di speranza. Ma è anche un mondo di disperazione, di malattie e di fame.
Tra meno di tre settimane, i leader del G8 si incontreranno in Scozia. Essi hanno davanti forse la questione più critica che il nostro mondo deve affrontare: come eliminare il volto della povertà dal nostro mondo. Dalle azioni e dai piani di questi leader dipenderà molto del nostro futuro. Essi hanno l´opportunità storica di spalancare la porta alla
speranza e alla possibilità di un futuro migliore per tutti. La storia e le generazioni che verranno giudicheranno i nostri leader dalle decisioni che prenderanno nelle prossime settimane. Il nostro è un invito pressante a loro affinché salvino la vita dei nostri bambini: fate che ogni bambino sia un bambino sano. È qualcosa a portata di mano. Sappiamo quel che deve essere fatto e il suo costo. Ora ci occorre leadership, visione e coraggio politico.
Questa sera, unendoci a voi a Tromso, vi abbiamo portato l´Africa. Anche se tra i nostri due paesi la distanza è enorme, sappiamo di condividere un senso di umanità comune. Questa settimana gli abitanti di Tromso hanno dimostrato questo senso comune di umanità . Avete riconosciuto che le sfide che ci troviamo ad affrontare a causa della pandemia dell´Aids riguardano tutti noi.
Condividendo con noi questo fardello dell´Africa, ci portate speranza e un futuro possibile. Uniti in questo comune senso di umanità , sappiamo anche che molto di più deve essere fatto. Le disuguaglianze che ci dividono continuano a imprigionare e a negare le possibilità di vita ai milioni di persone colpite da questa pandemia. Vi sollecitiamo ad aggiungere la vostra voce al movimento che sicuramente si sta mobilitando nel mondo. Più ci mancherà il coraggio e la volontà di agire, più condanniamo i nostri fratelli e sorelle, i nostri figli e nipoti. Quando si scriverà la storia del nostro tempo, saremo ricordati come la generazione che ha voltato le spalle in un momento di crisi globale o come coloro che hanno fatto la cosa giusta?
Vogliamo ringraziare gli abitanti di Tromso per il coraggio di prendere coscienza del nostro comune senso di umanità e di tutto ciò che esso comporta. Nel riconoscere questo merito abbiamo scelto Tromso come prima città ambasciatrice per la campagna "46664".
Molti anni fa, ho detto che la mia lunga marcia non si era ancora conclusa. Nel trovarci qui questa sera, mi sento profondamente confortato dalla consapevolezza che in questo viaggio non siamo soli. Accettando questa sfida, siete diventati parte di noi e ora siete tutti africani.
Questo è il testo del discorso che il leader sudafricano ha tenuto ieri a Tromso, in Norvegia, in occasione del concerto per la lotta all´Aids
http://www.repubblica.it
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