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UE: Riforma zucchero
24.06.2005
Bruxelles taglia netto con passato

(di Patrizia Lenzarini) (ANSA) - BRUXELLES, 22 GIU - Bruxelles ha dato l\'imprimatur alla proposta di riforma dello zucchero - firmata Mariann Fischer Boel - che rappresenta un taglio netto con il passato, una vera e propria rivoluzione sotto il profilo economico, sociale e geopolitico per il settore.
Per l\'Italia, la commissaria \'\'non vede un futuro senza zucchero ma per salvarsi - spiegano gli esperti - se questa proposta verrà approvata, la produzione italiana dovrebbe ridursi, abbandonando il Mezzogiorno e concentrandosi nelle aziende più competitive del Nord.
La commissaria, nel presentare la proposta agli europarlamentari è stata chiara: \'\'La politica agricola comune e\' riformata con cambiamenti profondi e non possiamo fare eccezioni\'\' per il settore dello zucchero.
Ma soprattutto, ha aggiunto, \'\'fare una riforma a lungo termine sarebbe devastante. Se aspettiamo non ci saranno più fondi per venire in aiuto agli agricoltori, all\'industria, non ci saranno più fondi per la ristrutturazione\'\'.
Fischler Boel ha scelto un\'immagine per far capire il suo pensiero: \'\'Se bisogna tagliare un ramo di un albero - ha spiegato - meglio farlo subito e non aspettare il temporale\'\'.
Un taglio che secondo la commissaria europea deve essere netto, per non dover più discuterne almeno fino al 2014-2015.
In concreto questo significherebbe, secondo la proposta della Commissione europea, ridurre in due fasi, (dalla campagna 2006-2007), del 39% il prezzo istituzionale per lo zucchero bianco e del 42,6% quello della barbabietola.
Gli agricoltori europei sarebbero compensati nella misura del 60% della perdita subita con un aiuto pari a 907 milioni di euro nel 2006-2007 e di 1,5 miliardi nella campagna successiva. La quota verrebbe subito suddivisa per paese e l\'Italia sarebbe la terza beneficiaria (dopo la Francia e la Polonia) potendo disporre di 80 milioni di euro dal 2006-2007 e di 135 a partire dal 2007-2008.
Il taglio dei prezzi e\' abbinato alla creazione di un fondo di ristrutturazione della durata di quattro anni. Gli obiettivi: offrire incentivi per incoraggiare i produttori meno competitivi a cessare l\'attività; stanziare risorse per sostenere l\'impatto socio-ambientale della chiusura degli stabilimenti (finanziando piani sociali o programmi di riconversione e misure per il ripristino ambientale dei siti industriali); sostenere l\'avvio di nuove attività nelle regioni più colpite dalla riforma in linea con i Fondi strutturali e dello sviluppo rurale.
Tra le alternative di produzione la riforma apre, tra l\'altro, all\'isoglucosio (particolarmente importante per l\'Italia) e ai biocarburanti.
In questo modo, secondo Fischer Boel, il settore potrà avere un futuro sostenibile a lungo termine in quanto più competitivo, orientato al mercato, rafforzando la posizione negoziale dell\'Ue nell\'ambito dell\'attuale ciclo di negoziati sul commercio mondiale. In ultimo, non meno importante per la Commissione europea - ha spiegato il commissario europeo allo sviluppo Louis Michel - il settore potrà continuare a garantire ai paesi in via di sviluppo un accesso preferenziale al mercato europeo dello zucchero. Inoltre, vengono proposti dei finanziamenti - si inizia con 40 milioni - per sostenere piani innovativi di riconversione e ristrutturazione in quei paesi.
Al riguardo Michel ha spiegato \'\'che con la riforma sullo zucchero, l\'Ue diminuisce le proprie esportazioni per consentire ai paesi più poveri di aumentare le loro vendite sul mercato europeo. Il commissario sarebbe favorevole ad un meccanismo per tener sotto controllo l\'export verso l\'Europa, ma su questo tipo di decisione dovranno pronunciarsi i leader europei.
Insomma, Bruxelles chiede sacrifici a tutti convinta che sia l\'unica strada per garantire lunga vita allo zucchero in Europa. (ANSA). LEN

Fonte: http://www.ansa.it/europa/fattidelgiorno/200506221955203864/200506221955203864.html

mt

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