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Il rutto dopo cena
7.07.2005
di Antonio V. GELORMINI
Nell’antica Roma era segno di apprezzamento e veniva considerato un omaggio dei commensali al padrone di casa. L’imperatore Claudio, addirittura, ne fece oggetto di un apposito editto. Erano altri tempi, ma allora le oche starnazzavano per ben più nobili motivi.

La gazzarra, messa in scena a Strasburgo dai parlamentari europei della Lega, è stata unanimemente ritenuta un atto inqualificabile. Denigrando il presidente della repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, i leghisti hanno insultato tutto il popolo italiano e hanno offeso la dignità del parlamento europeo.

Una sceneggiata premeditata, per cui è difficile credere che la dirigenza della Lega non ne fosse al corrente. Lo dimostrano i pacchi di volantini che i giovani padani hanno portato con sé per chiedere in inglese al “caro signor Ciampi”: Freedom for Padania.

Ezio Mauro, in un suo implacabile editoriale, ha parlato non solo di “ uno Stato padano inesistente e di schiamazzi contro l’euro, come immagine di un provincialismo spaesato, più patetico che gaglioffo”, ma anche di “una divaricazione morale, e non solo istituzionale, tra questa destra e il nostro Stato”.

“E il premier”, aggiunge il direttore di Repubblica, “non può sfuggire al problema che Strasburgo ha rivelato: il suo progetto di creare una moderna cultura conservatrice in Italia è fallito come il suo governo”.

L’euro continua ad essere ritenuto indigesto da Borghezio e compagni, che comunque non ci risulta abbiano mai chiesto di vedersi liquidare le laute indennità parlamentari europee in moneta padana o altra divisa in circolazione.

Ora, sono in molti a chiedersi cosa diavolo abbia cucinato il cuoco Michele, ad Arcore l’altra sera, dato che il rutto di Bossi e dei suoi sodali è arrivato chiaro e netto fino a Strasburgo.

(gelormini@katamail.com)
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