10.07.2005
Il Parlamento ha respinto a grandissima maggioranza - 648 voti favorevoli, 14 contrari e 18 astensioni - la posizione comune del Consiglio sulla controversa proposta di direttiva sulla brevettabilità dei software. L'Aula ha salutato l'esito della votazione con un lungo applauso. Si tratta della prima volta nella storia che il Parlamento respinge una proposta legislativa in seconda lettura della procedura di codecisione. In precedenza, tuttavia, i deputati hanno respinto cinque proposte in terza lettura, in Plenaria o in comitato di conciliazione. Prima di procedere alla votazione, il relatore Michel ROCARD (PSE, FR) aveva preso la parola per annunciare la molto probabile reiezione della posizione comune del Consiglio dovuta, non tanto alla convergenza di vedute dei deputati, quanto al fatto che i diversi «schieramenti» presenti in Parlamento preferiscono la reiezione all'adozione degli emendamenti presentati dai gruppi avversari. Il relatore ha anche colto l'occasione per esprimere la forte disapprovazione sull'atteggiamento, definito «scandaloso», tenuto dalla Commissione e dal Consiglio nei confronti del Parlamento nella gestione di tale questione. Disprezzo e anche sarcasmo sulla posizione espressa dai deputati in prima lettura, assenza di consultazione e tentativi di impedire il dialogo tra i governi, sono i principali addebiti rivolti all'Esecutivo. Il relatore ha poi affermato che anche il Consiglio ha grandi responsabilità e che «la reiezione gli servirà da lezione». Sul merito, il deputato ha sottolineato la necessità di approfondire il dibattito in quanto la normativa «non è matura» e, in ogni caso, la reiezione sarà un chiaro messaggio all'ufficio europeo dei brevetti con il quale il Parlamento afferma la sua opposizione alla brevettabilità dei software. Dopo la votazione, Hans-Gert POETTERING (PPE/DE, DE) è intervenuto per ricordare che la Commissione aveva annunciato la sua indisponibilità a presentare una nuova proposta in caso di reiezione. Tuttavia, ha aggiunto, l'Accordo interistituzionale siglato prevede che la Commissione debba prendere iniziative qualora il Parlamento lo chiedesse. Il deputato ha quindi concluso dicendosi certo che questa richiesta sarà presentata. Monica FRASSONI (Verdi/ALE, IT) ha tenuto a precisare che non è automatico che il Parlamento richieda all'Esecutivo una nuova proposta che, ha detto, rischia anche di essere molto simile a quella precedente. A nome della Commissione, Benita FERRERO-WALDNER ha affermato di rispettare il diritto democratico del Parlamento di respingere la posizione comune. Tuttavia, ha sottolineato che gli uffici nazionali dei brevetti continueranno a rilasciare brevetti al di fuori di un quadro armonizzato e senza la possibilità di controllo della Corte di Giustizia. L'Esecutivo, ha aggiunto, intavolerà delle discussioni con le commissioni parlamentari competenti e ripresenterà una proposta qualora ciò venga richiesto. La commissaria ha concluso sostenendo che il futuro brevetto comunitario «è nella mani del Consiglio» che sta valutando una serie di opzioni percorribili.
Fonte: http://toscanaeuropa.dol.it/opportunita/imprese/documenti/dettaglio.asp?id_doc=3750
mt
|