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Contro la precarietà e la Legge 30
16.07.2005
Approda con oltre  11.000 firme in Regione il PDL di iniziativa popolare per il reddito sociale

Con il deposito di oltre 11.000 firme raccolte in tutta la Lombardia (più del doppio delle 5.000 richieste), approda oggi all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale il Progetto di Legge di iniziativa popolare sul “Diritto al Reddito Sociale”.

In otto articoli, sono disposte misure per garantire la continuità del reddito e dei versamenti previdenziali ai lavoratori, alle lavoratrici precari, ai disoccupati e agli studenti residenti in Lombardia che non risiedono con i genitori.
Per queste categorie è stabilito un reddito minimo netto individuale di 7.200 euro annui, che la Regione si impegna a garantire con erogazioni monetarie dirette.
Attraverso convenzioni con Province e Comuni, sono inoltre previste agevolazioni per l’utilizzo dei trasporti, per il diritto alla salute e alla casa, per la fruizione dei beni culturali e per l’accesso al credito.

La copertura finanziaria degli interventi non graverebbe indistintamente sulla fiscalità generale, ma - come indicato all’art. 6 del pdl - dovrebbe avvalersi delle sanzioni a carico delle imprese che traggono profitto dalla fornitura e dall’utilizzo di lavoro precario, inadempienti rispetto alla legislazione vigente. Il trasferimento dei fondi sarebbe oggetto di un’apposita convenzione tra Regione Lombardia e Ministero del Lavoro.

Il Pdl è stato promosso da un largo schieramento di forze sociali e politiche raccolte nella Rete Regionale contro la Precarietà e la Legge 30*. Le adesioni sono state raccolte grazie a una campagna intensa e capillare, che ha toccato tutte le province.

Secondo i dati più attendibili, oltre 7 milioni di persone - più di 2 milioni delle quali nella sola Lombardia - vivono di lavori frammentari e atipici delle specie più diverse ma tutte drammaticamente insufficienti sul piano del reddito e dei diritti.

L’iniziativa della Rete contro la precarietà indica misure concrete per cominciare a affrontare, nella regione più ricca d’Italia, un problema sociale che rischia di diventare esplosivo. Nella consapevolezza che la battaglia contro la precarietà del lavoro, del reddito e della vita dovrà assumere dimensione nazionale

Fonte: http://www.redditolombardia.org/html/index.php

 

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