Welfare Italia :: Il punto :: Stato di guerra Invia ad un amico Statistiche FAQ
6 Maggio 2024 Lun                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Stato di guerra
23.07.2005
Di Cireno. James Hoge, direttore di Foreign Affairs, ha scritto “La profonda differenza tra Stati Uniti ed Europa sulla strategia contro il terrorismo riguarda la sfera militare: gli europei non sono aggressivi nella risposta armata ai gruppi del terrore internazionale. L’intesa delle Intelligence è buona, il rapporto tra i leader politici migliorerà, ma l’Europa deve capire che non si vince la guerra al terrorismo senza gli eserciti”.
In casa nostra il ministro Calderoli ha proposto che il Parlamento voti lo stato di guerra.
Anche il nostro solerte presidente del Senato, Marcello Pera, ha affermato che noi occidentali siamo in condizione di debolezza rispetto all’Islam perché, mentre i mussulmani sono stretti intorno al Corano, noi stiamo perfino discutendo se togliere il crocifisso dai luoghi pubblici.
Molte autorevoli voci si alzano da ogni parte affinché si prenda atto dell’invasione islamica e si adottino misure drastiche per fermarla: sembra di essere tornati al 1570 quando fu costituita la famosa “Lega Santa” tra Venezia, la Spagna, Pio V, le repubbliche di Lucca e di Genova, l’Ordine di Malta, il duca di Orleans e altre signorie italiane, proprio per arrestare l’espansione ottomana, obiettivo che si ottenne in parte dopo la vittoria sulla potente flotta turca nella grande battaglia di Lepanto.
Siamo quindi immersi, a detta di molti, in una guerra con l’Islam, di religione ma anche di civiltà, quindi la parola d’ordine per tutto l’occidente è quella lanciata da Blair: non ci faranno cambiare modo di vivere. Dobbiamo vincere.
Ma a questo punto, siccome non credo a una guerra dichiarata dall’Islam all’Occidente, mi sorgono alcune considerazioni.
Non ricordo che negli ultimi decenni della nostra storia ci siano state invasioni islamiche tendenti a stravolgere le nostre civiltà. Ricordo invece il contrario, cioè che noi occidentali siamo andati nelle loro terre per cercare di imporre il nostro modo di vivere, la nostra concezione della società. Del resto la nostra storia di europei è piena di guerre fatte per la conquista delle case d’altri, forse è uno stimolo iscritto nei nostri geni, il fatto è che già nel 1090 circa partì dalle coste siciliana la prima Crociata che aveva come motivazione ufficiale la riconquista dei luoghi santi occupati dai mussulmani. Cioè, casa loro, terre loro, occupate da loro…Siamo quindi stati noi europei ad andare in casa d’altri vantando la proprietà di luoghi ed edifici attraverso motivazioni esclusivamente religiose,cioè del tutto risibili, e per far questo abbiamo messo in piedi ben sette crociate in duecento anni.
Saltiamo ora ai nostri giorni, cominciando dal 1948 quando venne proclamato sulle terre di Palestina lo stato di Israele. Non sto a discutere sulla legittimità della decisione della Società delle Nazioni, personalmente penso che sia stata fatta la cosa giusta, ma non è questo il problema. Che invece risultò essere la posizione degli arabi mussulmani della zona, che non volevano quello stato, estraneo alla loro cultura, in più imposto da altri.. E sappiamo come questo provocò guerre e ancora oggi, a cinquanta anni di distanza, è un grave problema irrisolto che genera tensioni gravissime. Agli occhi della civiltà islamica anche la nascita di Israele fu considerata come un’altra invasione dei “Crociati” nelle loro terre.
Nel 1951 Mossadeq divenne primo ministro dell’Iran e come primo atto del suo governo nazionalizzò l’industria petrolifera del paese che era nelle salde mani della Anglo-Iranian Petroleum Company, cioè era roba inglese, olandese e americana. Per questa sua azione Mossadeq entrò in conflitto con lo scià che circa un anno dopo riuscì, con un colpo di stato preparato dalla Cia, e farlo imprigionare e processare. Ovviamente il petrolio tornò nelle mani anglo-olandese-americane.
La storia successiva la conosciamo tutti, perché è dei nostri tempi. Si doveva poter portare petrolio e gas dal Kazakistan al mare e l’unica possibilità era costruire una pipe-line nel territorio afgano. Immediatamente sorse il problema dei talebani oscurantisti e integralisti: bisognava quindi portare la democrazia in Afghanistan e i “Crociati” partirono per una nuova missione in casa d’altri. Poi si scoprì che in Irak, casualmente il terzo giacimento di greggio del mondo, comandava un dittatore sanguinario e pericoloso, che aveva ai suoi ordini un esercito potente paragonabile a quello di Hitler: evidentemente non si poteva sopportare, anche perché il dittatore iracheno nascondeva arsenali di armi letali che, se usate, avrebbero potuto uccidere milioni di persone. Bisognava intervenire, ovviamente sempre con un potente esercito, per portare la democrazia anche in quei luoghi. Naturalmente questi interventi hanno sempre comportato centinaia di migliaia di morti, distruzioni di città ecc.. La democrazia ha i suoi costi….
Io certamente non sono dalla parte di quelli che mettono bombe e che uccidono cittadini inermi, perché niente può giustificare simili barbarie. Ma prima di parlare di eserciti per fare la guerra a questi terroristi, dovremmo pensare anche un pochino. Siamo andati NOI in casa loro, con delle menzogne come motivazioni, con arroganza, dicendo che avremmo voluto portare il nostro modo occidentale di vivere, il nostro modo di intendere la società e per farlo abbiamo ucciso e distrutto. Non possiamo meravigliarci se qualche migliaio di mussulmani si ribella a questo stato di cose, e manifesta la propria ribellione nell’unico modo che conosce: mettendo bombe, facendosi saltare per aria in mezzo a chi ha dimostrato, nei fatti, di essergli nemico.
Dovessimo dar ascolto agli uccelli neri che gracchiano di guerra in corso, di necessità di avere eserciti pronti a combattere dovremmo anche sapere dove si dovrebbe andare a combattere? Cosa faremo con gli eserciti potenti? Bombarderemo ancora di più? Distruggeremo ancora di più? Uccideremo ancora di più? Dove stanno i “nemici” che dobbiamo colpire? Ne cercheremo dei nuovi? Ovviamente sempre in zone dove ci sono giacimenti di greggio?
Khomeini disse che gli Usa sono Satana: edonismo, egoismo, rilassatezza di costumi, consumismo ecc.. Se noi occidentali continueremo a pensare in termini di bombe eserciti e armi, se ascolteremo le voci di chi ci vorrebbe in guerra contro popoli che NOI abbiamo offeso per primi, finirà che questa accusa di Khomeini si estenderà, per i mussulmani, cioè per oltre un miliardo di persone, a tutto l’Occidente. E allora davvero non saranno tempi facili.

Fonte: http://www.inmovimento.it/05_luglio/12_cireno.php

 

mt

Welfare Italia
Hits: 1797
Il punto >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti