Durante alcuni scavi per la metanizzazione dei centri iblei siracusani, in località Gesolino, territorio del Comune di Sortino, è stata fatta, casualmente, una delle più interessanti scoperte archeologiche degli ultimi tempi. Si tratta di un vero e proprio cimitero che presenta tutta una serie di tombe terragne elleniche ed anche romane.
Questo testimonia che in questo luogo, per almeno un periodo che va dal III secolo a. C. al II secolo d.C., c\'è stato un vasto insediamento, abitato da contadini la cui esistenza, fino ad ora, era del tutto sconosciuta. A confermarlo è anche il ritrovamento di canalette, scavate nella roccia, che dovevano servire per l\'irrigazione dei campi.
Non appena gli operai si sono accorti della scoperta, sono state fermate le ruspe ed è stata avvertita la Sovrintendenza ai Beni archeologici di Siracusa. La responsabile del settore archeologia Maria Musumeci, insieme ad alcuni suoi assistenti, si è recata sul posto per i primi rilievi, confermando l\'importante scoperta archeologica. Le tombe sono state trovate perfettamente conservate e contenevano le ossa ed alcuni suppellettili e ornamenti che accompagnavano i defunti versò l\'aldilà .
E\', infatti, provato storicamente che le antiche tradizioni volevano seppellite con il defunto anche le cose terrene che adornavano, soprattutto, il corpo delle donne. Tutto il materiale rinvenuto, che per lo più è formato da utensili dell\'epoca, è ora allo studio sotto la direzione del sovrintendente ai Beni culturali di Siracusa Mariella Muti. Tutta l\'area in cui sono state rinvenute queste tombe sarà sottoposta ad ulteriori scavi nell\'intento di trovare resti di abitazioni di quella poteva essere una piccola \"polis\".
Un particolare interesse rivestono le canalette, in quanto servono a farci capire come avveniva l\'irrigazione dei campi. In questa zona, che si trova sulla direttrice che da Siracusa conduce a Palazzolo, la greca Akrai, quasi certamente si insediò una comunità che, oltre alle attività della pastoria, iniziò a praticare la coltivazione dei campi. Il nomadismo cominciò a lasciare il posto ad un insediamento sedentario. Sarebbero state rinvenute anche delle tracce che farebbero supporre ad un sacrificio. La vittima dei sacrifici era quasi sempre un agnello o un maiale, la cui carne poi veniva conservata sotto sale, che arrivava dalle rinomate saline di Thapsos.
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