1.08.2005
Da lunedì 18 luglio la città di Falluja è stata nuovamente chiusa in assedio dalle truppe della forza multinazionale e dalle unità dell'esercito iracheno.
Il comando americano ritiene si siano ristabiliti in città gruppi di guerriglieri approfittando degli ultimi mesi di relativa calma. All'interno di Falluja nei giorni scorsi ci sono state delle esplosioni, così le forze multinazionali hanno chiuso la città e stanno controllando le abitazioni, casa per casa.
La situazione ha portato come conseguenza immediata un aumento dei civili in fuga che si aggiungono alle migliaia che già avevano abbandonato la città , rendendo ancora più difficile l'emergenza umanitaria.
La natura della situazione lascia prevedere nel breve periodo anche un effetto, se possibile ancora più grave destinato a far perdurare nel tempo l'emergenza sfollati. Negli ultimi tempi infatti, nonostante la situazione fosse relativamente più tranquilla nella città di Falluja, i rientri da parte degli sfollati nelle proprie case, o quello che restava di esse, erano stati pochi, proprio per il timore da parte della popolazione di una recrudescenza degli attacchi che mettesse in pericolo le proprie vite.
Ma le operazioni militari non si sono fermate. Da martedì scorso è Rawa ad essere assediata, e tutto lascia pensare che subirà un attacco simile a quello Heet. La forza multinazionale ha bloccato ogni accesso alla città lanciando dei volantini in cui si affermava che Rawa era un rifugio dei guerriglieri.
Immediatamente è iniziata la fuga della popolazione.
Il verificarsi ora di questa situazione non può che confermare la loro diffidenza con il timore di un effetto a catena anche per i cittadini delle città circostanti di Ramadi, Hit, Qaim e tutte le altre che hanno subito i duri attacchi della forze multinazionali e dell'esercito iracheno negli ultimi mesi.
Attualmente il monitoraggio continuo svolto dai nostri operatori ci parla di 5000 famiglie, vale a dire circa 30.000 persone senza casa e senza il minimo indispensabile per vivere, in condizioni di totale indigenza.
ICS sta ora affrontando questa nuova emergenza e continuerà nelle prossime settimane ad attuare i previsti programmi di emergenza necessari a rispondere ai bisogni più immediati della popolazione civile.
Fonte: ICS - Consorzio Italiano di SolidarietÃ
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