9.08.2005
Intervista a Guido Barbera, presidente del CIPSI, sulla incandescente situazione tra Eritrea e Etiopia. di Vincenzo Greco,
Dopo una guerra trentennale, dopo aver lasciato sul terreno 100 mila morti, 220 mila feriti e più di un milione di sfollati, l’Eritrea ottiene la propria indipendenza dall’Etiopia nel 1993. Una situazione che rimane, a distanza di anni, ancora fluida. “I due Paesi- dichiara Guido Barbera, presidente del CIPSI (coordinamento di 37 Ong e associazioni di solidarietà internazionale) - non hanno ancora siglato un vero trattato di pace e sono di fatto in una situazione di guerra non guerreggiata che obbliga centinaia di migliaia di giovani a rimanere sotto le armi per anni, senza alcuna certezza sul termine del servizio militare, e senza la possibilità di prendersi cura della propria vita, della propria famiglia, del proprio lavoro”. L’allarme è stato lanciato in diverse occasioni: se le diplomazie non sbloccheranno la situazione di stallo, i due Paesi potrebbero tornare in guerra.
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