10.09.2005
STORIE DI RACCOMANDAZIONI ANNUNCIATE
Nei giorni scorsi il Presidente di “Brindisi che produce” Franco Pennetta commentando la prossima realizzazione di un centro commerciale alle porte di Brindisi con la conseguente assunzione di 5\600 unità lavorative esprimeva una preoccupazione: «ovviamente ci auguriamo che tutto ciò possa avvenire nella massima trasparenza e non si finisca, come al solito, col favorire gli amici degli amici». Denuncia coraggiosa e puntuale che pone un problema e cioè quello delle assunzioni da parte di società private pilotate da un clientelismo politico che quando non può (per mancanza di occasioni) o teme (per le possibili conseguenze giudiziarie) di agire nei settori pubblici tenta di pilotare assunzioni o altri vantaggi privati attraverso scambi di “favori” più impalpabili e meno rischiosi ma egualmente censurabili sul piano etico e politico anche se più difficilmente perseguibili sul versante della responsabilità amministrativa e penale. Questa forma di clientelismo dalle presunte “mani pulite” si fonda su ambigue intese fra non edificanti espressioni di ambienti politici e sindacali e soggetti privati i quali concedono il “favore” dell’assunzione a fronte di implicite contropartite che talvolta comprimono anche i diritti dei lavoratori.
La questione morale c’è, e come! E passa anche attraverso una epidemica ripresa del clientelismo. Un fenomeno questo che si presenta da noi particolarmente grave e che deve essere combattuto con la massima determinazione disvelando l’inganno di chi, dispensando favori, li fa a pochi amici privilegiati ed in sostanza soprattutto a se stesso e chi contrasta questo sistema richiamando il dovere dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione e quello dell’adozione da parte di tutti, per la decisione di assunzioni o per l’assegnazione di incarichi, di criteri oggettivi e predeterminati. La svolta che il Paese attende nelle politiche economiche e sociali ha come suo indispensabile presupposto, come sua stella polare, la scelta di rimuovere mentalità , andazzi e metodi che si pongono agli antipodi dei principi costituzionali e cositusicono quella grave questione morale lucidamente denunciata a suo tempo da Enrico Berlinguer, scoperchiata poi da alcune inchieste giudiziarie ma infine accantonata da una strisciante e dilagante restaurazione.
Nella nostra provincia il fenomeno della “raccomandazione” non è mai scomparso e dopo una breve parentesi di presa di coscienza e di incoraggianti propositi il cittadino rischia oggi di essere nuovamente trattato come suddito. In una recente vicenda balzata agli onori delle cronache per incarichi professionali concessi e poi revocati da un’Amministrazione pubblica, l’attenzione e la polemica si è finora concentrata sulla legittimità di tale revoca e non sulla validità o meno dei criteri adottati e delle scelte operate. Si sono aperti centri commerciali e nuove attività di notevoli dimensioni ma alla gente non sono apparsi convincenti e rassicuranti le logiche e le modalità per la selezione dell’assunzione del personale.
Il “cambiare rotta” di oramai remota memoria si riferiva anche (e forse soprattutto) alla questione morale. Qualcuno si sta accorgendo che la “rotta” può tornare ad essere quella di prima? Noi del Movimento A Sinistra cogliamo segni che ci fanno avvertire questo timore che denunciamo pubblicamente non per facile moralismo ma per invitare tutti, istituzioni e forze politiche e sociali, alla riflessione e alla vigilanza. E lo facciamo ricordando il generoso e cristallino impegno profuso anche in questa direzione dal nostro amico Giovanni Rubino che la malattia ci ha tolto ma che continuerà a vivere tra noi attraverso il suo prezioso patrimonio di sensibilità sociale e di moralità politica.
Mesagne, 09 settembre 2005 Giancarlo CANUTO Coordinatore prov.le “A SINISTRA”
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