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Lodi: una Provincia in bicicletta
16.09.2005
La Provincia di Lodi sarà presente anche quest’anno con uno stand (Padiglione 20, stand B07) alla 63^ Esposizione Internazionale del Ciclo che si tiene a Milano da oggi al 19 settembre. Una partecipazione particolarmente significativa perché verrà presentato ad un pubblico di appassionati e specialisti il Piano della rete ciclopedonale che trasformerà il Lodigiano nella “provincia della bicicletta”, una sorta di piccola Olanda nell’Europa meridionale con i suoi ininterrotti 490 km di piste.

“Oggi presentiamo un progetto - spiega il Presidente Lino Osvaldo Felissari - destinato a modificare sensibilmente il profilo della mobilità della provincia. Un documento che, al di là degli aspetti tecnici e degli investimenti ingenti che comporta, rappresenta un nuovo orizzonte per la ciclopedonalità, il turismo e l’ambiente, legati insieme in una prospettiva integrata che caratterizza il Lodigiano e inciderà in maniera determinante sul suo futuro sviluppo”.

Il 2005 segna un momento cruciale per la crescita dell’apparato ciclopedonale: in un'ottica programmatoria, la rete viene organizzata e gerarchizzata per costruire un vero e proprio sistema interamente ciclabile.

“Dei 320 Km ciclabili esistenti sino al 2005, ne sono previsti altri 170, di cui 94 costituiti da piste ciclabili in sede propria - afferma l’Assessore alla partita Piero Luigi Bianchi - per un investimento complessivo di circa 15 milioni di Euro, a fronte di un investimento che dal '97 al 2005 è stato pari a 6 milioni di euro. Accanto alla realizzazione delle opere, abbiamo previsto l’istituzione di un ufficio biciclette entro la fine dell’anno, che si occuperà dell’attuazione concreta del piano e alla promozione dell’uso della bicicletta e, a partire dall’anno prossimo la realizzazione di un Sistema Informativo Stradale della Provincia, per consentire agli utenti di personalizzare i vari itinerari e di verificarne la corrispondenza alle proprie specifiche necessità.”

Per comprendere la funzionalità del sistema delle rete ciclopedonale lodigiana, non solo in relazione alla mobilità economica locale, ma anche in un'ottica di sviluppo del potenziale turistico, è necessario avere presente la particolare conformazione morfologica del territorio che, nella fattispecie, viene interamente attraversato, nella zona orientale, da nord a sud dal fiume Adda, il quale costituisce la risorsa ambientale e naturalistica prevalente. Lungo questa direttrice nord-sud e parallelamente ad essa, accanto alla via Emilia, si sono sviluppate nel tempo le principali arterie nazionali di collegamento ferroviario e autostradale (A1).

Da questa considerazione si intuisce come la mobilità ciclabile nel lodigiano abbia come percorso principale, una vera e propria colonna portante, la dorsale dell'Adda, che, con i tratti di completamento previsti dal progetto, andrà ininterrottamente da Comazzo a Castelnuovo Bocca d'Adda, e attraverserà molti comuni, tra cui il capoluogo, Castiglione d'Adda e Maleo.

Dalla dorsale dell'Adda si sviluppano tre percorsi principali e tre percorsi secondari.

Uno dei percorsi principali è l’anello periurbano di Lodi, una sorta di ciclovia tangenziale. Si tratta di un collegamento che circonda a livello periferico il territorio del capoluogo e si interseca con tutte le radiali che escono dalla città. Questo tracciato consiste in un anello che affianca, nella prima parte a nord, il canale del Giardino, e ad ovest e sud il canale della Muzza. Oltre ad rivestire una funzione d'importante valore ambientale, ha il grande vantaggio di raccordare le diverse radiali che da Lodi si dipartono in tutte le direzioni e soprattutto si interseca con la dorsale dell'Adda sia a sud che a nord di Lodi.

Il secondo percorso principale è l’anello del Lambro, ovvero un anello più largo, sempre con baricentro nella città di Lodi, che si stacca da Villa Pompeiana, sulla SP16, raggiunge Melegnano, discende lungo la SP17 e seguendo parallelamente il corso del Lambro, arriva sino a Graffignana, Borghetto per poi tornare verso Lodi lungo la SP23. Questo anello è uno di quelli attualmente meno definiti, quindi necessita di maggiori interventi di completamento.

Ultimo percorso principale, è il sistema delle golene del Po e dell’Adda nella zona meridionale del territorio. Anche qui è stata individuata una rete possibile che prevede un sistema complesso intorno al progettato attracco nell’ansa della sponda sinistra del Po, e un secondo collegamento che parte da Corte Sant’Andrea, nel comune di Senna Lodigiana, attraversa Codogno e giunge sino alla zona golenale dell'Adda in due punti, a Cavacurta e a Cornovecchio. Anche questo sistema articolato e complesso necessita di una serie di interventi di completamento. Tra tutti quelli principali, questo sistema di percorsi e di piste ha un potenziale turistico enorme, sia per l'indubbio pregio naturalistico delle aree, che la reale possibilità di fruizione integrata del sistema ciclopedonale con quello ferroviario e con quello della navigazione fluviale.

Il quadro del sistema ciclopedonale si completa con altri tre percorsi complementari che consentono la fruizione di tutto il sistema anche ai comuni che non venivano originariamente toccati dalla rete principale.

Il primo è un sistema centrale di collegamento Lambro, Po e Adda nel Medio Lodigiano, che collegherà gli abitati di Borghetto Livraga e Ospedaletto (lungo la SP107), Brembio e Secugnago (in fregio alla SP 168).

Il secondo riguarda una serie di itinerari d'oltre l'Adda con collegamenti tra Boffalora, Crespiatica, Abbadia Cerreto e la città di Lodi.

Infine, ma non meno importante, sarà realizzato un collegamento meridionale sulla zona collinare di Graffignana e San Colombano al Lambro con il comune di Borghetto.

Inoltre verrà realizzato a Lodi un ufficio bicicletta che si occuperà di tutte le problematiche relative alle piste ciclabili e, grazie alla competenza e all'esperienza maturata sul campo dall'associazione Fiab-ciclolodi, avrà anche un'importante funzione propositiva.

Fonte: Provincia di Lodi

mt

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