25.09.2005
Varato il regolamento. In vigore dal 1° gennaio 2007. Ancora battaglia sulla disponibilità finanziaria
La definizione del nuovo fondo di sviluppo rurale continua la sua marcia senza apparenti ostacoli. Il Consiglio dei ministri dell'agricoltura dei 25 paesi UE ha, infatti, approvato il regolamento europeo sul nuovo fondo di sviluppo rurale (FEASR) che entrerà in vigore il primo gennaio 2007. L'obiettivo del fondo è il rilancio delle aree rurali dell'Unione europea attraverso una serie di interventi volti ad incentivare e semplificare il coordinamento nella programmazione regionale, a scommettere sul ricambio generazionale nelle campagne a investire nel miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale, nella diversificazione economica e nella migliore gestione dei terreni garantendo la protezione dell'ambiente. I punti qualificanti dell'accordo sono, senza dubbio, il rafforzamento delle politiche per i giovani, il premio di insediamento passa infatti da 40.000 euro a 55.000 e l'accresciuto margine di manovra per la programmazione nazionale, ampliando gli strumenti di intervento per i progetti agro industriali. L'approvazione del regolamento, anche se costituisce un segnale positivo, non rappresenta però l'ultimo passo nella definizione del nuovo regolamento quadro per lo sviluppo rurale. Purtroppo, il tassello mancante non è affatto un dettaglio: i governi europei, infatti, devono ancora accordarsi sulla questione delicata del budget da mettere a disposizione del FEASR. A causa del mancato accordo sulle "Prospettive Finanziarie", manca ancora la dotazione finanziaria e lo schema di ripartizione tra i Paesi beneficiari. Ma le previsioni non dovrebbero essere poi tanto nere se si interpreta come un segnale positivo la dichiarazione della presidenza britannica dell'UE allegata alla decisione del Consiglio, nella quale si ipotizza che 31.3 miliardi di euro dei circa 88 da dover stanziare per il periodo 2007-2013 (come proposto dalla Commissione europea), sarebbero concentrati nelle regioni ammissibili all'obiettivo convergenza (l'attuale obiettivo 1 per le aree del mezzogiorno). Staremo a vedere. Intanto il Comitato Speciale Agricoltura, che si riunisce il 26 settembre, esaminerà la proposta di linee guida comunitarie, sulla cui base dovranno essere formulati successivamente i Piani strategici nazionali e, quindi, i Programmi di Sviluppo rurale. L'on. Guido Sacconi, componente della commissione parlamentare agricoltura e sviluppo rurale ha sottolineato come "l'approvazione del nuovo regolamento costituisce un segnale positivo. Nel testo adottato sono riprese molte indicazioni date dal Parlamento europeo. Secondo l'eurodeputato DS-PSE, "adesso bisogna rivolgere l'attenzione all'accordo sulle Prospettive Finanziarie che deve essere all'altezza delle ambizioni della politica europea di sviluppo rurale". Daniele Cardella
Fonte: http://toscanaeuropa.dol.it/approfondimenti/sicur_alim/documenti/dettaglio.asp?id_doc=3848
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