25.09.2005
Annachiara Valle per “Jesus”. La Conferenza episcopale italiana, con l’approvazione della Santa Sede, ha da poco varato un riordino dell’insegnamento della teologia in Italia che amplia il numero delle Facoltà e adegua i corsi di studi allo stile europeo. Ma non tutti sono entusiasti: il rischio - dicono - è che scada il livello della riflessione teologica.
«Credo che ogni possibilità di sviluppo che si dà alla formazione teologica sia da salutare positivamente. Ci vuole un laicato sempre più colto, competente e adulto e, anche per il confronto tra le diverse fedi, è necessario che ci siano persone molto preparate. Questo riordino della formazione teologica voluto dalla Cei può essere in grado di rispondere a tali esigenze». Il teologo don Giovanni Cereti, docente di Teologia ecumenica al Marianum di Roma e in altri istituti, vede i risvolti positivi della riforma degli studi teologici. Riordino che, già operativo da quest’anno, dovrebbe entrare pienamente a regime con l’anno accademico 2006/2007.
Il Progetto di riordino della formazione teologica in Italia e la Nota normativa per gli istituti superiori di scienze religiose, frutto di un lavoro decennale che aveva già prodotto un primo documento nel 2002, sono stati approvati dalla Congregazione per l’educazione cattolica lo scorso febbraio, presentati all’ultima assemblea della Cei a fine maggio e pubblicati in questi giorni. Con essi cambia in modo significativo l’assetto della formazione teologica in Italia. Con risultati non del tutto scontati. […]
Vedi: http://www.stpauls.it/jesus/0509je/0509je46.htm
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