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Legge truffa. Prodi: «Ci opporremo con ogni mezzo»
29.09.2005
Unione: la riforma elettorale è una truffa. Opposizione dura dentro e fuori dal Parlamento

Il vertice dell’Unione, riunitosi oggi a Montecitorio, ha deciso di convocare per lunedì prossimo, 3 ottobre, una grande manifestazione di protesta contro la riforma elettorale promossa dalla Cdl e contro la legge finanziaria.

L'opposizione sarà quindi durissima, senza sconti sia dentro che fuori dal Parlamento. Nella conferenza stampa a margine del vertice Prodi ha parlato infatti di «decisione unanime di opporsi con ogni mezzo a una legge elettorale che vuole cambiare le regole del gioco a partita iniziata» Un'opposizione che si avvarrà di «iniziative in Parlamento e fuori».

«Il Paese – ha continuato Prodi – non può trovarsi di fronte all'approvazione di una legge elettorale con un colpo di mano. Questo nostro è un messaggio chiarissimo: non si fa. Questa non è una legge che produce cambiamenti parziali, è una legge che cambia totalmente l'organizzazione della formazione e dell'espressione della volontà popolare. Da noi questa legge è rifiutata unanimemente, da tutti i partiti dell'Unione.

Questa maggioranza, commenta il segretario dei Ds Piero Fassino, ha «un atteggiamento antidemocratico irresponsabile e truffaldino di chi, sapendo che la sconfitta arriva cerca di far di tutto per evitarla cambiando le regole quando ormai siamo alla vigilia delle elezioni. Un atteggiamento, assolutamente inaccettabile - insiste Fassino - che noi non possiamo che respingere con tutte le nostre forze»

In tutto questo il ruolo del Presidente della Camera, Casini, ha avuto un peso determinante. Secondo Massimo D’Alema, presidente dei Ds, questa legge elettorale rischia di determinare «un bipolarismo senza regole» e una «rottura tanto più grave in quanto il regista sembrerebbe essr>
ere il presidente della Camera che, al di là del suo voler essere moderato, istituzionalmente dovrebbe essere arbitro e non promotore di iniziative così negative e laceranti». D'Alema, parlando a Strasburgo ai microfoni di Radio radicale. denuncia il rischio di «un danno molto grave per l'Italia». Nel metodo perchè «si vuole compiere uno strappo che non può che avvelenare lo scontro politico». Nel merito, perchè si «scardinerebbe il bipolarismo, indebolendo il governo del Paese, rendendolo succube dei partiti», anche perchè con il proporzionale le forze politiche accentuerebbero «la ricerca di visibilità e la loro litigiosità. Tutto questo per un calcolo, meschino, a breve, contraddittorio. E’ abbastanza paradossale – continua D’Alema - che chi si è proposto come interprete di un bipolarismo mite, nel nome della moderazione, l'Udc, diventi forza promotrice di un rottura di questo tipo». Quindi, occorre «reagire a questo colpo di mano con estrema fermezza, perchè la legge elettorale non è una questione che riguarda i partiti, perchè qui - conclude il leader della Quercia - si sta producendo un gravissimo danno al Paese. Tutte le forze che vogliono evitare questo devono mobilitarsi in tutte le forme possibili per impedirlo».

da www.dsonline.it

***

Castagnetti: Casini incapace di fare l’arbitro

Pier Ferdinando Casini “sta giocando due parti in commedia e non è in grado di gestire la funzione di arbitro” nella partita sulla riforma della legge elettorale. L’attacco al presidente della Camera arriva dal capogruppo della Margherita a Montecitorio Pierluigi Castagnetti.
Il ruolo di garanzia del presidente Casini, spiega il dirigente DL, “è un problema serio, che io stesso ho sollevato ieri mattina alla Conferenza dei capigruppo”. Secondo Castagnetti, “il presidente della Camera sta giocando due parti in commedia che non sono conciliabili”.
“È un protagonista molto attivo - ricorda - l’inventore di questa riforma elettorale, quello che ha costruito la convergenza delle forze del centrodestra, ed è quello che è chiamato a gestire la funzione di arbitro. Una funzione - conclude Castagnetti - che ha dimostrato evidentemente in queste prime ore di non essere in grado di gestire”.

Franceschini: Gli italiani non apprezzerebbero



Gli italiani non apprezzerebbero” il ritorno al proporzionale. Ne è convinto Dario Franceschini, coordinatore dell’esecutivo della Margherita, che boccia la nuova ipotesi di riforma della legge elettorale su cui la CdL avrebbe raggiunto un accordo.
“Gli italiani verrebbero privati di un sistema elettorale chiaro - spiega Franceschini - con cui scelgono lo schieramento, il leader e il partito all’interno della coalizione. Con il proporzionale si torna indietro di 10 anni: sparirebbero il voto all’Unione o alla Casa delle Libertà, resterebbe solo il voto ai singoli partiti”.
Oltre al merito, l’esponente della Margherita boccia anche il metodo: “Va difeso il principio democratico per cui non si cambiano le regole del gioco alla fine della legislatura”.

da www.margheritaonline.it

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Legge elettorale: la truffa nei dettagli
di Giorgia Ariosto

La “legge truffa” approda in aula a Montecitorio, ma l’Unione promette battaglia per fermare la corsa contro il tempo della Cdl che da martedì prossimo vorrebbe avviare le votazioni.

La nuova bozza di riforma, che ha ottenuto mercoledì il via libera della Commissione Affari costituzionali con i soli voti del centro destra (l’Unione infatti ha abbandonato l’aula), è ora in discussione alla Camera e i tempi sono stati contingentati per accelerare al massimo l’iter del provvedimento. Il testo prevede il ritorno al sistema proporzionale puro -per cui spariscono i collegi uninominali - con il premio di maggioranza per la governabilità ( un minimo di 340 seggi alla Camera e 170 al Senato) per lo schieramento che prende più voti, e ben tre soglie di sbarramento nell’assegnazione dei seggi per la Camera.

Niente seggi dunque per i partiti inseriti in una coalizione che non superano la soglia del 2%, al di sotto della quale non contribuiranno nemmeno al risultato complessivo dello schieramento mentre è stato mantenuto lo sbarramento al 4 per cento per i partiti non coalizzati. Le coalizioni invece dovranno superare nel complesso il 10 per cento dei voti. Naturalmente anche i partiti che non superano gli sbarramenti potranno partecipare al premio di maggioranza e quindi contribuire alla coalizione che ha più voti ma non otterranno seggi. Un sistema che secondo il deputato Ds Antonello Cabras «riduce lo spirito di coalizione» oltre a mettere in discussione la stabilità del governo nascente. Cabras promette battaglia in Parlamento «con tutti gli strumenti a disposizione per contrastare una legge che fa comodo a loro». Presentati infatti circa 300 emendamenti soppressivi. E intanto slitta anche la votazione che non è detto inizi dalla prossima settimana.

«È chiaro che un sistema maggioritario premia di più la coalizione che è candidata a vincere” evidenzia il deputato Ds secondo il quale il vantaggio dell’Unione nei sondaggi dimostra il tentativo della maggioranza di «farsi le regole su misura» alla vigilia delle elezioni.

Saranno anche bloccate le liste di partito per cui non sarà possibile per gli elettori esprimere preferenze tra i candidati della lista prescelta, mentre al momento di depositare i simboli i partiti saranno obbligati ad indicare il nome del proprio candidato premier. Ma il blocco delle preferenze non piace all’Udc che presenterà un emendamento anche se- evidenzia il partito - non intende alzare barricate.

Dunque il cammino della legge truffa prosegue ma si preannuncia uno scontro durissimo mentre l’Unione continua a chiedere alla Cdl di fermare lo scempio.

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