8.10.2005
Greenaccord sta preparando un incontro internazionale che si svolgerà a Monteporzio, in provincia di Roma dal 12 al 15 ottobre sul tema "L’ambiente via della pace"
di Barbara Carazzolo e Annachiara Valle per Jesus L’emergenza ecologica che coinvolge l’intero pianeta è sempre più in cima alla lista delle preoccupazioni della comunità cristiana. E se fino a poco tempo fa l’impegno ambientalista era di pochi credenti e associazioni cattoliche, oggi anche i vescovi stanno scoprendo che la salvaguardia del Creato è un tema biblico imprescindibile. Ricominciamo dalla Genesi: «Dio li benedisse e disse loro: "riempite la terra, soggiogatela, assoggettate i pesci del mare e i volatili del cielo e tutti i viventi che strisciano sulla terra"». E, in effetti, la terra è stata "soggiogata" a tal punto che oggi quasi più nulla si salva dall’avidità dell’uomo: l’acqua scarseggia ed è inquinata, l’aria è sempre più irrespirabile e surriscaldata, le foreste e i ghiacciai indietreggiano mentre avanza la desertificazione e ogni anno si estinguono migliaia di specie animali e vegetali.
Ma davvero Dio, con quel "soggiogatela", intendeva mettere la natura sotto l’arbitrio assoluto e predatorio dell’uomo? Da qualche anno anche il mondo cattolico si interroga sulle questioni ambientali e, partendo dalle pagine della Bibbia, sta riscoprendo il vero significato del "dominio" dell’uomo sulla natura. Lo stesso Benedetto XVI, allora cardinale, al Convegno Ambrosetti di Cernobbio del settembre 2001, aveva specificato che «dominio sulla natura, nel senso del racconto biblico della creazione, non significa utilizzazione violenta della natura, ma la comprensione delle sue possibilità interiori ed esige così quella forma accurata di utilizzazione, nella quale l’uomo si mette a servizio della natura e la natura a servizio dell’uomo». D’altra parte, spiega Paolo De Benedetti, docente di Giudaismo alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, «quando si parla di soggiogare la natura, il termine ebraico che viene usato nel racconto della Genesi è lo stesso che indica l’opera creatrice di Dio. Ciò significa che il dominio che l’uomo deve esercitare sulla natura non è sfruttamento, ma si inserisce nella continuazione della stessa creazione divina».
Ma è stato soprattutto Giovanni Paolo II a richiamare i cattolici a una maggiore responsabilità nei confronti dell’ambiente. Fin dal settembre 1983, nell’omelia tenuta a Vienna, Papa Wojtyla sottolineava: «La terra, nell’orizzonte della fede, non è una riserva da saccheggiare senza limiti, ma è una parte del mistero della creazione, della quale non ci si deve soltanto servire, ma davanti alla quale si deve rimanere stupiti e alla quale si deve venerazione». Il 4 aprile del 1987 nel discorso a Punta Arenas, in Cile, lanciava «un appello a tutti i responsabili del nostro pianeta perché proteggano e conservino la natura creata da Dio: non permettiamo che il nostro mondo sia una terra sempre più degradata e degradante». Per arrivare a dire, nell’udienza generale del 18 gennaio 2001, che «occorre stimolare e sostenere la "conversione ecologica" che in questi ultimi decenni ha reso l’umanità più sensibile nei confronti della catastrofe verso la quale si stava incamminando».
Anche sulla scia di questi autorevoli interventi il mondo cattolico è andato prendendo coscienza dell’urgenza di impegnarsi più attivamente sui temi ambientali. Negli ultimi anni le iniziative sporadiche stanno trovando una maggiore organicità . Punto di riferimento e motore di molte iniziative è l’Ufficio della Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, che, proprio per sottolineare la volontà di occuparsi maggiormente della questione, ha aggiunto alla sua denominazione anche la frase "salvaguardia del Creato". Inoltre, due anni fa è nata Greenaccord, un’associazione di giornalisti cattolici interessati ai temi ecologici. Greenaccord, che sta preparando un incontro internazionale che si svolgerà a Monteporzio, in provincia di Roma dal 12 al 15 ottobre sul tema "L’ambiente via della pace", ha già organizzato una serie di appuntamenti importanti dedicati all’ambiente e tesi a favorire scambi di esperienze tra cattolici "sensibili" e ambientalisti "doc". Categorie fin qui divise in particolare sulla questione demografica ma che, negli ultimi tempi, sono sempre più d’accordo su temi come l’equa distribuzione delle risorse, la pace, la salvaguardia del patrimonio naturale - dalle foreste agli oceani - e la necessità di mutare stile di vita e di consumi. […]
Per il testo completo vedi: http://www.stpauls.it/jesus/0510je/0510je40.htm
mt
|