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Ambiente, Italia maglia nera Ue
19.10.2005
di Mauro Albrizio - Responsabile ufficio europeo di Legambiente
Tanto per cambiare, l’Italia è maglia nera in Europa. Il nostro paese conferma il primato nella classifica delle infrazioni alla legislazione ambientale. Secondo gli ultimi dati a disposizione della Commissione, sono attualmente aperte contro l’Italia ben 72 procedure di infrazione su un totale di 557, pari al 13% complessivo. Si tratta di casi che riguardano in particolare la normativa europea sui rifiuti (25), la valutazione di impatto ambientale e l’inquinamento atmosferico (15), la conservazione della natura (13).
Il confronto con gli altri paesi dell’Unione è sconfortante. Non solo con i paesi scandinavi, tradizionalmente alfieri della politica ambientale comunitaria, ma anche con le grandi economie di Germania Regno Unito e Francia e persino con Grecia e Portogallo, che in passato avevano performance peggiori delle nostre. L’esiguo numero di procedure di infrazioni a carico dei nuovi Stati membri va spiegato col fatto che questi paesi usufruiscono di un periodo transitorio per il recepimento nella legislazione nazionale della normativa comunitaria. La maglia nera ci è contesa dunque dalla sola Spagna, che tuttavia nell’ultimo anno si è fortemente impegnata a mettersi al passo con gli altri paesi europei.
La situazione italiana invece continua a peggiorare. Solo negli ultimi mesi la Commissione si è trovata costretta, di fronte al perseverare delle inadempienze italiane, a portare avanti la procedura di infrazione in ben 17 casi. Si tratta in particolare di due deferimenti alla Corte europea di giustizia relativi all’infrazione della normativa sui rifiuti e la protezione della natura, due diffide per la mancata applicazione di altrettante sentenze della Corte sempre in materia di rifiuti e 13 pareri motivati, seconda fase della procedura di infrazione che precede il deferimento alla Corte. Ma il governo italiano continua a far finta di nulla, convinto forse che tutto alla fine possa sistemarsi con una sorta di condono in salsa europea.

Fonte: http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/politiche/4780.php

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