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No alla depenalizzazione del doping
20.10.2005
Torino 2006: Us Acli, sconcerto per le dichiarazioni di Pescante. Il presidente Cucciniello: «No alla depenalizzazione, salvaguardiamo la salute degli atleti e i valori dello sport»

Roma, 19 ottobre 2005 - Sulle dichiarazioni del sottosegretario Mario Pescante riguardo le legge antidoping, in vista delle olimpiadi di Torino 2006, è intervenuto il presidente nazionale dell’Unione Sportiva Acli Alfredo Cucciniello:

«Se la sanzione penale non costituisce un deterrente per chi intende fare uso di sostanze dopanti ai fini di migliorare le prestazioni sportive, ci dica il Sottosegretario Pescante cosa può impedire ad un atleta di ricorrere a metodi illeciti.

A costo di passare per demagoghi, così come ha dichiarato Mario Pescante nella cerimonia per la presentazione del progetto italiano di risoluzione dell’ONU sulla tregua olimpica, noi chiediamo al Governo e al mondo dello sport di non abbassare la guardia di fronte al fenomeno doping e di mantenere una rigidità che provi almeno a salvaguardare i valori dello sport.

Dichiariamo pertanto il nostro sconcerto per la proposta avanzata dal Sottosegretario con delega allo sport di depenalizzare l’uso di sostanze dopanti per gli atleti eventualmente trovati positivi ai controlli durante le Olimpiadi di Torino 2006.

Gli impegni internazionali assunti dagli ultimi tre Presidenti del Consiglio, le attese del Presidente del Cio Rogge e le norme dello stesso Comitato Olimpico Internazionale non possono aprire spazi ad una decisione che favorirebbe il moltiplicarsi di pratiche contrarie ai principi di lealtà, all’etica e ai valori dello sport e alla salvaguardia della salute delle persone; anche se si pone su questa materia - così come su altre - un problema di armonizzazione della legislazione europea».

 

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