27.10.2005
In occasione del centenario della nascita di Manlio Rossi-Doria (1905-1988), l’Università Federico II di Napoli e il Centro per la Formazione in Economia e Politica dello Sviluppo Rurale ricordano il grande economista e meridionalista con una giornata di studi. Il convegno - che si terrà giovedì 27 ottobre alla facoltà di Agraria di Portici (Napoli) - nasce come iniziativa congiunta di un significativo nucleo di istituzioni che si richiamano esplicitamente all’operato culturale e professionale di Rossi Doria e che si propongono la valorizzazione scientifica del suo magistero. Di Rossi-Doria amministratori pubblici ed esponenti della comunità accademica internazionale esamineranno infatti l’attualità della sua visione meridionalista, ma anche la meno esplorata radice tecnico-economica del suo lavoro scientifico. Si farà inoltre il punto sulla ricerca agronomica e sulle problematiche ambientali.
I lavori cominceranno alle ore 10 con la relazione di Augusto Graziani (Università La Sapienza di Roma) sul meridionalismo di Rossi-Doria, in confronto con Lilia Costabile (Federico II). Dopo il dibattito e l’intervento del ministro per le politiche comunitarie, Giorgio La Malfa, si terrà la “Lezione Rossi-Doria 2005” dedicata all’innovazione in agricoltura, lo sviluppo rurale e il problema ambientale, a cura di Francesco Salamini, del Parco Tecnologico Padano di Lodi. Nel pomeriggio, confronto internazionale sul tema delle biotecnologie e la proprietà dei brevetti, ospite Brian Wright dell’Università di California (Berkeley). Dopo il dibattito, tavola rotonda su “La polpa e l'osso: scritti di Rossi-Doria su agricoltura, risorse naturali e ambiente", a cura di Marcello Gorgoni, moderatore il senatore Romualdo Coviello ed interventi: di Piero Bevilacqua (La Sapienza), Andrea Cozzolino (assessore all'agricoltura della Regione Campania), Vito De Filippo (presidente della Regione Basilicata) e Alessandro Santini (preside della Facoltà di Agraria della Federico II).
Fra le tante cose che sono state dette e scritte su Rossi-Doria una in particolare piace ricordare ai promotori del convegno: con la sua capacità di guardare lontano, Rossi-Doria è “morto giovane”. I temi attorno ai quali si discuterà il 27 ottobre, tutti attuali e in qualche caso addirittura futuribili, sono ancora quelli sui quali Rossi-Doria lavorava mezzo secolo fa: è, questa, una ulteriore dimostrazione di quanto sia ancora “giovane” il pensiero del Maestro.
Manlio rossi-doria nasce a Roma il 25 maggio 1905. Compiuti gli studi liceali, nel 1924 si iscrive al corso di Scienze agrarie dell’Istituto superiore di agricoltura di Portici: la scelta, precocissima e già consapevolmente politica, è di dedicare il proprio impegno al mondo agricolo e al Mezzogiorno. Gli anni di Portici, come studente prima, poi come borsista dell’Osservatorio di economia e politica agraria, sono gli anni dello stretto sodalizio con Emilio Sereni, amico già dal liceo, anche lui avviato agli studi agrari; e sono anche gli anni in cui il suo spontaneo antifascismo, nel contatto con gli atri giovani, tra i quali Giorgio Amendola, e maestri come Giustino Fortunato, si precisa sino a sfociare nell’adesione al Partito comunista. Nel 1930 è arrestato e condannato a quindici anni di carcere; grazie a due amnistie, torna in libertà vigilata nel 1935 e inizia un’intensissima collaborazione anonima a “Bonifica e colonizzazione”.
Matura frattanto un graduale distacco dal Partito comunista, da cui viene espulso nel 1939. Nel giugno del 1940 è nuovamente arrestato e inviato al confino in Basilicata. Liberato alla caduta del fascismo, torna a Roma dandosi all’attività politica. Dopo l’8 settembre è attivo nella resistenza romana, ma a novembre viene arrestato e richiuso a Regina Coeli; di lì riuscirà a evadere nel maggio successivo.
Nel 1944 riceve l’incarico di insegnamento di Economia e politica agraria alla Facoltà di Portici ma attende il primo concorso nel 1948, che lo porta primo in cattedra, essendosi rifiutato di avvalersi delle leggi speciali per i perseguitati politici. Per tre anni, fino al 1948, è commissario straordinario dell’Istituto nazionale di economia agraria (Inea).
Lungo tutto il decennio Cinquanta l’intensa attività di studio si accompagna a una parallela e altrettanto intensa azione operativa che lo vede impegnato su tre fronti: nell’intervento di riforma agraria (fu consulente dell’Opera Sila dal 1949 al 1952 e diresse la prima fase della riforma); nei programmi di trasformazione delle pianure meridionali e di riassetto delle zone montane del Mezzogiorno; nell’intervento straordinario condotto dalla Cassa del Mezzogiorno, di cui Rossi-Doria fu sempre critico ma appassionato sostenitore.
Il 1959 rappresenta anche un punto di svolta dell’attività scientifica di Rossi-Doria. Nasce infatti in quell’anno il Centro di specializzazione e ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno, che rapidamente assume un ruolo di leadership nei campi della formazione post-laurea e della ricerca in economia agraria e in economia dello sviluppo.
Nel corso degli anni Sessanta i suoi interessi di ricerca si rivolgono a un ampio ventaglio di tematiche: l’analisi dell’esodo rurale e dell’emigrazione, l’evoluzione delle diverse realtà territoriali dell’agricoltura italiana, la questione degli affitti agrari, i complessi problemi della difesa del suolo. Su questi stessi temi continuerà a lavorare anche sul piano legislativo dopo la sua elezione, nel 1968, a senatore del Partito socialista italiano per il collegio di Sant’Angelo dei Lombardi. Vi viene rieletto nel 1972, ma nel 1976 per ragioni di salute è costretto ad abbandonare la vita politica attiva.
Il sisma del novembre 1980 lo vede di nuovo impegnato in prima persona nelle fasi di valutazione dei danni e di programmazione della ricostruzione. Nel 1981 viene eletto presidente dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia e, sotto la sua guida, riprende vigore e prestigio la collezione di Studi Meridionali fondata nel 1925 da Umberto Zanotti Bianco. La sua attività di ricerca, sempre intensa e apprezzata, viene interrotta dalla morte sopravvenuta a Roma il 5 giugno del 1988.
Opere di Rossi-Doria di riferimento
Note di economia e politica agraria
Riforma agraria
Dieci anni di politica agraria
Scritti sul Mezzogiorno
Rapporto sulla Federconsorzi
Welfare Italia
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