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La cultura costa ma l'incultura costa di più
7.11.2005
La cultura costa ma l'incultura costa di più
PREMESSA
In 20 anni, il Fondo Unico dello Spettacolo che sostiene il cinema, il teatro, la musica, la danza, il circo, lo spettacolo viaggiante italiani, è stato dimezzato.
A fronte di una situazione ormai insostenibile, gli organizzatori, gli artisti e i lavoratori dello spettacolo manifestano l'estrema difficoltà di continuare ad offrire alla collettività un servizio culturale e sociale qualificato, artisticamente significativo e corrispondente alle esigenze di un Paese civile.
Aiutaci ad impedire che ciò non avvenga, che in Italia i luoghi di spettacolo continuino ad essere un'esperienza fondamentale per la crescita dell'individuo ed un momento di socializzazione, che la tua città non si riscopra più buia e triste.
APPELLO
Lo spettacolo è un bene essenziale per i cittadini, che incide direttamente:
- sulla qualità della vita,
- sulla crescita civile,
- sull'aumento del benessere sociale, culturale ed economico.
Uscire di casa è civiltà:
- è vitalizzare la propria personalità,
- è arricchire l'esperienza e la conoscenza,
- è far vivere il proprio territorio.
Le arti dello spettacolo generano cultura e bellezza, favoriscono la condivisione delle emozioni, incentivano lo sviluppo della creatività, strumenti formidabili e irrinunciabili di promozione e di coesione sociale, di crescita della tolleranza, di integrazione tra culture e storie, identità e stili di vita diversi.
L'Italia, per storia e tradizione, ha nello spettacolo una delle sue espressioni culturali più originali, universalmente riconosciuta ed apprezzata, risorsa importante e positiva del bilancio economico dello Stato.
L'Italia, da ora in poi, per essere competitiva e presente nello scenario mondiale, avrà bisogno di un'attenta programmazione di investimenti per le istituzioni e le imprese dello spettacolo, per i suoi talenti artistici e per la cultura in generale.
Un governo che non dedica attenzione allo spettacolo, che non promuove e non sostiene la ricerca, i progetti, la tradizione o la sperimentazione, riducendo gli investimenti nello spettacolo, è pericolosamente miope.
Un amministratore che crede che investire sullo spettacolo sia uno spreco, spreca la sua e la nostra intelligenza.
Questo sta accadendo nel nostro Paese, per questo protestiamo.
Al Governo e al Parlamento chiediamo maggiore attenzione e sensibilità, chiediamo norme certe, programmazione e risorse adeguate per sostenere e sviluppare le attività di spettacolo, al fine di evitare la chiusura di enti, associazioni e imprese con la perdita di migliaia e migliaia di posti di lavori
Firma con noi affinché la tua conoscenza, la tua sensibilità, le tue emozioni, abbiano un futuro.
http://www.cematitalia.it/teatri_aperti
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