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Immigrazione: una risorsa per l'Europa |
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10.11.2005
BRUXELLES: ZAPPING SUL PARLAMENTO EUROPEO
di Daniele CARDELLA
"Immigrazione: una risorsa per l'Europa"
Intervista all'on. Claudio FAVA
Componente della Commissione per le libertà pubbliche al Parlamento europeo
Le violenze di questi giorni nei sobborghi parigini sembrano evidenziare le lacune del "modello francese" di integrazione.
Il tema dell'immigrazione continua a rappresentare una questione di difficile gestione per i Paesi europei e lo dimostrano in Italia il recente "scandalo" di Lampedusa ed in Spagna gli ultimi "incidenti" di Melilla.
- on. Fava, a Bruxelles siete particolarmente sensibili a tale argomento. Lo avete dimostrato recandovi, lo scorso settembre con una delegazione di parlamentari, in visita proprio al centro di accoglienza di Lampedusa per comprendere come il governo italiano, in un punto delicato come la Sicilia, gestisce il flusso degli sbarchi di migranti provenienti dalle coste africane. Il risultato delle visita sembra essere stato" sorprendente" vero?
La visita della delegazione del Parlamento europeo al cpt di Lampedusa è stata una vera e propria farsa: erano più numerosi i deputati europei che i migranti ospitati nel centro di accoglienza di Lampedusa. Il governo italiano aveva provveduto nei giorni precedenti al nostro arrivo a svuotarlo, ripulirlo e a lustrarlo come una sala da ballo. Il tutto del resto è stato documentato nel video trasmesso da La7 e nel reportage del giornalista de l'Espresso, Fabrizio Gatti.
A Lampedusa, abbiamo avuto la conferma dai funzionari del governo che l'Italia insiste nell'espulsione di centinaia di extracomunitari verso la Libia, in campi profughi in cui nessuno ha mai potuto mettere piede per verificare l'effettivo grado di tutela dei diritti fondamentali delle persone custodite.
- Diritto di voto alle elezioni locali ed europee per gli immigrati residenti nell'UE da oltre 5 anni. Il Parlamento europeo chiede alla Commissione di riflettere su questo e su altri diritti da concedere agli immigrati in Europa. Misure del genere rappresentano obiettivi ambiziosi oppure sono il giusto punto di partenza per cambiare il volto delle politiche di integrazione europee?
L'Europa non deve considerare l'immigrazione solo come un problema da risolvere. L'immigrazione è soprattutto una risorsa per il nostro continente. Concedere il diritto di voto agli immigrati residenti nell'UE da 5 anni è fondamentale soprattutto se vogliamo costruire una società integrata e multietnica.
- Lei crede che il "libro verde" della Commissione europea su immigrazione e lavoro costituisca un passo importante per la costruzione di una società multirazziale?
Mi sembra certamente apprezzabile il fatto che finalmente gli immigrati non siano più considerati un problema, ma invece una risorsa – come dice espressamente il Libro verde – e che si punti a dialogo multiculturale e multireligioso permanente. Mi preoccupa però l’approccio produttivistico: ossia la scelta di subordinare i flussi migratori alle esigenze del mercato del lavoro europeo. Il "libro verde" si spinge all’ipotesi – solo un’ipotesi, ma che intendiamo commentare – di condizionare l’ammissione di un immigrato ad una job vacancy che non sia stato possibile coprire in altro modo con lavoratori dell’Unione europea, oppure a specifiche necessità di uno Stato membro in particolari settori del lavoro. Temo che l’applicazione di questo principio potrebbe rappresentare la fine di una politica comune europea dell’immigrazione, oltre che un passo indietro rispetto a quanto molti paesi membri hanno già realizzato.
Daniele CARDELLA
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