13.11.2005
Il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori nella difesa dei macchinari dalla furia nazista
Molti e diversi sono stati i modi attraverso cui le lavoratrici e i lavoratori italiani hanno partecipato alla lotta di Resistenza e alla Liberazione del paese. Così, in quegli anni, l'impegno armato di tanti e di tante nelle formazioni partigiane è stato accompagnato, in moltissimi grandi e piccoli centri, dall'azione capillare e diffusa di centinaia di migliaia di lavoratori per salvaguardare i macchinari delle fabbriche e le infrastrutture e di collegamento dai piani di distruzione predisposti dai nazisti sconfitti e in fuga dall'Italia. Quest'ultimo è il tema dell'approfondimento raccolto nel volume e realizzato a Genova dalla Fondazione Di Vittorio nel quadro delle iniziative con le quali in occasione del sessantesimo della Resistenza e della Liberazione dell'Italia, viene condotta un'ampia e articolata ricognizione critica sugli eventi di quegli anni e sui loro protagonisti. E protagonisti di primissimo piano sono stati i lavoratori, risultati determinanti anche per l'impegno eccezionale con cui hanno saputo salvare dalla distruzione fabbriche e infrastrutture, mettendo così in piena luce, come sostiene Guglielmo Epifani "una radice morale straordinaria: quella cioè che è poi alla base della coscienza e del ruolo nazionale che il movimento dei lavoratori e della classe operaia italiana hanno saputo determinare per se stessi e per il paese. In queste scelte c'era tra la difesa della propria condizione, della propria identità e c'era un atto di fiducia nel paese liberato e nel paese democratico". Il libro edito da Ediesse, costa 8 euro.
Fonte: http://www.fondazionedivittorio.it/news_view.php?id=1944
mt
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