15.11.2005
L’Arci aderisce e partecipa allo sciopero generale del 16 novembre e alla marcia Bussoleno-Susa contro il progetto Tav/Tac Torino-Lione
Paolo Beni, presidente Arci nazionale e Gabriele Moroni, presidente Arci Valle Susa incontrano il movimento noTav/Tac e gli amministratori impegnati a fianco dei cittadini della Val di Susa
Una delegazione nazionale dell’Arci si è recata a Borgone di Susa per portare la solidarietà dell’associazione al movimento no Tav/Tac della Val di Susa.
Paolo Beni, presidente nazionale Arci, e Gabriele Moroni, presidente di Arci Valle Susa, hanno incontrato le cittadine e i cittadini impegnati nel presidio permanente, che è in corso dal 20 giugno.
Erano presenti tra gli altri Antonio Ferrentino, Presidente della Comunità Montana Bassa Valle di Susa e Val Cenischia, Simona Pognant, sindaco di Borgone di Susa, e Chiara Sasso, scrittrice e giornalista, cittadina di Bussoleno e anima narrante del movimento.
Il confronto è stato molto positivo. Ferrentino ha sottolineato come l’opposizione dei cittadini e delle Amministrazioni pubbliche della Val di Susa sia stata ingiustamente accusata di localismo. C’è invece un grande senso di responsabilità , ampiamente dimostrato dalla storia della Valle, che già oggi è attraversata da un terzo del totale delle merci che valicano le Alpi.
L’opposizione all’opera è supportata da molti studi tecnici che ne dimostrano la pericolosità per la salute pubblica, il potenziale disastro ambientale, l’inefficienza, la sostanziale inutilità .
Ferrentino ha inoltre raccontato come in questi anni non sia mai stato promosso un vero, democratico confronto sul problema dei trasporti, e come gli Amministratori locali abbiano più volte proposto di “congelare” l’opera e di convocare gli ‘Stati Generali’ dei valichi Alpini per ragionare sull’attraversamento delle Alpi in termini davvero strategici e transfrontalieri, partendo dalle reali necessità dei territori.
Paolo Beni ha confermato la solidarietà e il sostegno convinto dell’associazione a questa battaglia. L’Arci aderisce allo sciopero generale della Valle del 16 novembre e parteciperà alle iniziative indette in quella giornata. Beni si è detto infatti convinto che vada rispettato il diritto delle comunità locali ad essere coinvolti nelle decisioni che riguardano il futuro dei propri territori. Questo è un principio che deve valere sempre, in Val di Susa, come in Sicilia per il Ponte sullo Stretto, o a Scanzano per l’inceneritore. Si tratta di una grande questione democratica che ci riguarda tutti.
Quando un’intera comunità si mobilita e si trova di fronte le forze dell’ordine che caricano un presidio pacifico di cittadini, amministratori e politici, quando un territorio viene militarizzato per imporre un’opera che sconvolgerebbe tutti gli equilibri della zona, è chiaro che c’è in primo luogo un deficit di democrazia nel metodo con cui si assumono le decisioni e si pretende di imporle alle comunità interessate.
A questo punto è necessario e urgente raccogliere la proposta degli amministratori della Valle, sospendere ogni decisione, avviare una consultazione ampia e democratica con tutti i soggetti interessati.
Fonte: ARCI - Nuova Associazione
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