20.11.2005
La Finanziaria penalizza anche i lavoratori immigrati
“Il 25 novembre sarà necessaria una forte presenza e visibilità dei lavoratori immigrati nelle manifestazioni in occasione dello sciopero generale contro la legge finanziaria e per sostenere le proposte del Sindacato”. E’ l’auspicio di Piero Soldini, Responsabile delle politiche per l’immigrazione della Cgil. “La manovra finanziaria del governo penalizza l’immigrazione su due versanti: il primo - spiega Soldini - riguarda il fondo per l’immigrazione già scomparso dall’anno scorso e confluito nel calderone del fondo per le politiche sociali subendo una riduzione quantitativa consistente. Quest’anno il fondo subisce una ulteriore riduzione del 40% costringendo gli Enti Locali ad una selezione di priorità che fatalmente cancellerà ogni azione rivolta alle politiche d’integrazione dei lavoratori e cittadini immigrati. Il secondo versante riguarda il fatto che le uniche risorse rintracciabili nella legge di bilancio riferite alla voce immigrazione ammontano a circa 200 milioni di Euro da spendere per la gestione ed il rafforzamento dei CPT (centri di permanenza temporanea) e della flotta della guardia costiera per il controllo del Mediterraneo”. “Inoltre - sottolinea Soldini - non c’è nessuno stanziamento finalizzato al decollo degli sportelli Unici per l’immigrazione che ad oggi sono ancora una realtà quasi fatalmente virtuale ed il taglio delle collaborazioni nella pubblica amministrazione unito al blocco delle assunzioni produrrà un ulteriore caos nella gestione delle pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari e cittadinanza. A luglio di quest’anno i sindacati del Pubblico Impiego hanno sottoscritto un’intesa con il ministero dell’Interno per l’aumento di 850 impiegati da adibire agli sportelli. Unici per l’immigrazione, ma la legge finanziaria vanifica questo accordo. Il ministero pensa di scaricare le sue difficoltà nella gestione burocratica, sui patronati sindacali e sui nostri uffici immigrati che hanno sempre avuto un ruolo collaborativo di assistenza e di tutela dei lavoratori stranieri da una parte e dall’altra far pagare agli immigrati un altro balzello di 30 euro (secondo le previsioni) per le pratiche di permesso di soggiorno consegnate alle Poste”. “C’è poi il capito scuola, che - ricorda Soldini - rappresenta lo strumento più importante d’inclusione dei ragazzi immigrati nella società , eppure la riforma Moratti ha tagliato proprio sugli strumenti di sostegno ai ragazzi stranieri (facilitatori linguistici e mediatori culturali). E la finanziaria ha ulteriormente tagliato i fondi della scuola”. “Un’occasione di riflessione - conclude Soldini - è sicuramente rappresentata dalla vicenda drammatica delle banlieus parigine. La rivolta disperata dei giovani francesi di origine maghrebina, senza identità e senza futuro, deve anche farci riflettere su quanto sia importante il ruolo del sindacato, nel farsi carico di questa rappresentanza (giovani, immigrati), cosa che non è avvenuta in Francia, e promuovere una sana protesta, nel rivendicare un percorso d’inclusione sociale, lavorativo, identitario”.
Fonte: http://www.icittadini.it/
mt
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