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Un libro per costruire il futuro
28.11.2005
Si chiude a Campi Salentina "Città del libro" con la presenza di Vendola
«Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a Campi Salentina (Lecce) domenica 27 Novembre per chiudere l’XI edizione della “Città del Libro”, rassegna nazionale degli editori.

Vendola partecipa al dibattito dal titolo “Oriente e Occidente: Dialogo tra Civiltà” insieme a Piccardo Hamza, Segretario Nazionale dell’Unione delle Comunità Islamiche Italiane e a Paolo Maci, Presidente della Fondazione Città del Libro. L’appuntamento è alle ore 19,00 presso l’Auditorium del Centro Fieristico.»

Un libro per costruire il futuro

di Sandro Frisullo.
Dicono che presso gli ebrei della diaspora, nel vasto territorio dell’est europeo, i libri non morissero mai, e che, quando fossero divenuti veramente vecchi, li si seppellisse nella “tomba dei libri”.

Grazie a quel legame con i libri, un popolo tanto lontano dalla terra d’origine, e per tanto tempo, e distribuito su un così vasto territorio, e così scientificamente perseguitato e distrutto, è sopravvissuto.

I libri non muoiono mai, dunque. I popoli non muoiono mai, perciò.

Occasioni come quella di Campi Salentina, ormai consolidata, stimolano riflessioni e devono muovere proposte e ulteriori iniziative.

Io credo che il problema “libro” (il “bene” libro; la “risorsa” libro) deve condurre a tre tipi di riflessione.

La prima riguarda la natura stessa, la mission del libro: la lettura. Trovo che da questo punto di vista poco e nulla si faccia, nel senso che, oltre agli stimoli di eventi come quello di Campi (di cui dirò), poco si è fatto e si fa per diffondere il libro, renderlo facilmente disponibile, materia comune di consumo. Una prima azione dovrebbe riguardare, nella Nazione in cui il Capo di Governo incentiva con finanziamenti pubblici la diffusione di decoder che captino meglio le sue televisioni, la distribuzione di una sorta di decoder mentale per captare meglio la trasmissione del sapere racchiuso nei libri. Interventi a favore dei consumatori, di tutte le età, una sorta di grande giornata di immissione nelle case degli italiani di sapere e saperi, di scienza e di fantasia, di poesia e di letteratura, di storia e di politica...

Quel che immagino è una sorta di seconda rivoluzione gutenberghiana, che offra ad ogni cittadino lettore la sua bibbia, senza mediazioni, materia intellettuale da sorbire in autonomia e direttamente, fino a inebriarsi.

La seconda azione riguarda le politiche industriali, la promozione e la difesa dell’industria culturale-editoriale, così ricca e così vivace nella regione che offrì spazio al pensiero laico e liberale con editori storici come Laterza, ma anche via via arricchitasi di nuovi e diversificati editori piccoli ma qualificati. Ad essi la politica non può che offrire le stesse opportunità che offre alle imprese degli altri settori, di promozione nei mercati mondiali, di aiuto nella innovazione tecnologica, di incentivi alla cooperazione ed all’associazione d’impresa.

La terza azione riguarda l’accompagnamento di eventi come quello di Campi Salentina, che non sono semplici esposizioni fieristiche ma occasioni di incontro, di confronto, di dibattito, di crescita culturale collettiva. Anche in questo caso la concertazione tra Istituzioni di vario livello e di esse con gli operatori, sono la strada per crescere insieme e per far crescere il territorio.

In questo particolare settore, però, non bastano i ragionamenti legati al mercato. I consumatori di libri non sono semplici consumatori. Sono la mente del paese. Sono l’intellettuale collettivo dal cui livello medio dipende il livello di sviluppo del Paese.

La politica, allora, deve compiere ulteriori azioni. Allargare la platea dei lettori fin dalla tenera età. Garantire il diritto allo studio a tutti. Offrire formazione alta e di eccellenza a chi abbia i mezzi intellettuali e non quelli di censo. Finanziare la ricerca, l’innovazione tecnologica. Tenersi stretti i giovani laureati e diplomati, farli tornare, farli lavorare per il loro territorio.

Il governo regionale i questi primi sei mesi in queste direzioni si sta muovendo. Più fondi al diritto allo studio. Più borse di studio. Master gratuiti a chi decide di tornare. Incentivi alle imprese per ricerca e innovazione, cooperazione, concertazione.

E’ poco?

Anche il tempo è stato poco.

L’importante è che noi sappiamo dove vogliamo andare. Insieme.

Fonte: http://www.regione.puglia.it/quiregione/homenew.php?sid=3146

mt

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